Un anno
sull'Altipiano
di Emilio Lussu
Editore Einaudi
Narrativa romanzo storico
Pagg. 216
Prezzo: € 9,50
Considerato da molti, e non a torto,
come un romanzo che nulla ha da invidiare a “Niente di nuovo sul fronte occidentale
“ di Erich Maria Remarque,
differisce da questo sia per l'ambientazione (là il fronte franco-germanico,
qua quello italo-austriaco), sia per la diversa
struttura narrativa (più romanzo quello di Remarque,
pur se basato su esperienze personali, più diario quello di Lussu).
Premetto che è un bel romanzo, anche
se secondo me inferiore a quello del tedesco, laddove la guerra appare come una
mostruosità quasi insita nell'uomo, mentre nel testo di Lussu,
pur mostrando l'orrore di un conflitto, è più marcato il riferimento a certe
decisioni, ad alcuni personaggi (vedasi il generale Leone) che sembrano
imprimere con il loro comportamento un andamento sanguinoso alle tante piccole
battaglie o scaramucce.
Questo dipende anche dall'andamento
quasi diaristico della scrittura, frutto
dell'esperienza diretta dell'autore sull'Altipiano di Asiago dall'estate 1916
alla successiva del 1917.
In buona sostanza, nel romanzo di Remarque ci si indigna subito per la guerra, mentre in
questo si viene esacerbati dalle azioni stolte di
certi comandanti e solo di conseguenza si arriva a comprendere l'assurdità di
un conflitto.
Comunque in queste pagine c'è tutto
il dramma di una gioventù che in divisa ha servito il paese nella grande
guerra:
la vita di
trincea, i comandati fuori di testa, gli ordini sbagliati, l'artiglieria
italiana che regolarmente spara sulle nostre linee, gli assalti senza alcuna
utilità, le ore di ozio e la paura delle azioni.
Il tutto viene
descritto con tono distaccato, quasi che l'io narrante, il tenente Emilio Lussu fosse un semplice spettatore. Infatti, non c'è
bisogno di commenti o chiarimenti, perché la realtà parla da sola.
Considerato anche lo stile non greve,
anzi dinamico, non sarebbe male, anzi sarebbe bene che fosse presente nei
programmi scolastici.
L'autore
Emilio Lussu
nasce ad Armungia, in provincia di Cagliari, il 4
dicembre 1890 e muore a Roma il 5 marzo 1975. Laureato in Giurisprudenza, fu un
acceso interventista nel primo conflitto mondiale, anche se poi dovette
ampiamente ricredersi. Antifascista, e per questo perseguitato, dopo il 1945 si
occupò di politica, orbitando sempre nell'ambito della sinistra. Un anno
sull'Altipiano, il romanzo per cui è giustamente
famoso, è stato scritto nel 1938 ed è stato oggetto nel 1970 di una fortunata
riduzione cinematografica, a opera di Francesco Rosi, dal titolo “Uomini
contro”.