La monnezza è ricchezza
di Renzo Montagnoli
- Ci troviamo a Pianezza, dove c'è la
famigerata discarica e dove l'emergenza è più acuta. Come potete notare dalle
riprese del nostro operatore la spazzatura è ovunque, sui marciapiedi, in mezzo
alla strada, ammucchiata davanti alle scuole. E' uno spettacolo orribile e il
puzzo è ovunque.
Gustavo Brambilla, giornalista di Telealtavaltellina Libera, spense l'audio del microfono e
si portò una mano alla gola a soffocare i conati di vomito.
Alì Mahmoud, l'operatore televisivo,
in Italia da 10 anni e ancora in attesa del permesso di soggiorno, sbottò:
- Dottore, se sapevo che l'Italia era
così col cavolo che venivo via dal Marocco.
- No, Alì, è quest'Italia che è così,
perché da noi è diverso; lì c'è ordine, organizzazione e pulizia.
- Sarà, ma questo permesso di
soggiorno è da anni che l'attendo.
- Stai tranquillo, e sii contento,
perché così non devi pagare le tasse; tu sei da noi e non ci sei, l'ideale per
evadere il fisco.
- Dottore, ma se racconto di questa
immondizia a casa mia non ci credono; son capaci di
pensare che sono ammattito.
- E a te che importa. Continua a
riprendere e basta. Ecco, fai una zumata in fondo alla via dove i bambini
dell'asilo stanno dando fuoco a un cassonetto, o meglio a quello che secoli fa
doveva essere un cassonetto. Ora voglio fare delle domande a qualcuno e tu devi
fare delle belle riprese.
Gustavo Brambilla si guardò intorno,
poi trovò il soggetto adatto, un vecchietto smilzo, incanutito seduto
sull'immondizia.
- Mi scusi, vorrei farle alcune
domande.
Il vecchietto lo guardò torvo.
- Solo poche cose, che riguardano
questa sporca faccenda.
- Sporca, ha detto bene, sporca,
lurida, lercia che è una schifezza.
- Se può moderare il linguaggio…sa,
siamo in televisione.
- Va bene, dica pure.
- Da quanto c'è questo problema?
Il vecchietto chiuse gli occhi, come
a cercare la memoria, poi sbottò:
- Dunque, sono nato il 15 aprile
1920…Un attimo che penso. Ah, sì. E' cominciato tutto con la Repubblica. Non
che prima non ci fosse la monnezza, ma ce n'era poca,
perché non si mangiava. Poi, la
Cassa del Mezzogiorno e un po' di briciole ci sono arrivate,
solo quelle però. Che fame che dovevano avere quei politici: si sono mangiati
tutto.
Brambilla spense l'audio e un po'
imbarazzato raccomandò all'intervistato di non parlare di politica.
- Va bene, ma se esiste una politica
economica, in questo paese c'è solo la politica non economica.
- Mi servono alcuni chiarimenti. Ma
come fate a vivere in mezzo a questo tanfo?
- Quale tanfo?
Brambilla lo fulminò con lo sguardo.
- E' che voi che non siete di qua non
siete abituati; noi abbiamo ormai l'olfatto atrofizzato ed è anche un bene,
perché non sento il puzzo del mangiare che mi passa l'ospizio.
- Capisco, ma si mormora che c'è
gente che si arricchisce con questa spazzatura; si parla di discariche abusive,
di scorie pericolose.
E qui Brambilla abbassò la voce e
quasi sussurrando fece il nome della camorra.
- Ehhh, la
camorra, ma volete capire che non esiste, è tutta propaganda di certi
giornalisti per vendere più copie.
Brambilla spense il microfono e si
allontanò alla ricerca del sindaco.
Gira rigira, evitando i cumuli di
spazzature, alcuni dei quali in fiamme, davanti al municipio si imbatté in un assessore.
- Posso rivolgerle un paio di
domande?
- A disposizione.
- Lei è assessore a cosa?
- All'ambiente.
- All'ambiente? Allora cerchi di
spiegarci com'è potuta accadere una cosa simile.
- Quale cosa?
- Insomma, quest'emergenza
spazzature.
- Non c'è nessuna emergenza, anzi è
tutto programmato come un orologio svizzero.
- In che senso?
- Voi fate la raccolta differenziata,
che è un po' razzista, e noi invece, con grande risparmio per il comune,
ricorriamo all'usa e getta, indifferenziato.
- Eh?
- Guardi, è semplicissimo: noi siamo
molto più avanti di voi del nord. Se mi lascia cinque minuti le spiego.
- D'accordo.
- Allora, da voi ci sono i lavori
socialmente utili, da noi sono inutili socialmente, ma proficui
individualmente.
L'operatore ecologico non fa niente,
perché non deve fare niente, o meglio, se proprio vuole, può fare un altro
lavoro.
Noi non vogliamo le discariche perché
non ne abbiamo bisogno; si butta tutto in strada, poi ogni tanto si termovalorizza senza la necessità di costruire impianti costosi,
basta un po' di benzina, un fiammifero e il freddo di questa stagione diventa
meno rigido.
Brambilla era visibilmente agitato e
sudava, anzi grondava.
- E allora perché, per esempio, vi
opponete alla riapertura della discarica?
- Lì faremo un campo da golf, una
meraviglia, anzi la invito sin d'ora a venire all'inaugurazione.
- E quando sarebbe?
- Ecco un altro difetto di voi
settentrionali: le scadenze improrogabili. Quando non lo so, ma verrà fatto.
- Scusi, ma il motivo per cui
protesta questa gente?
- Se si riapre la discarica, i lavori
per il campo da golf subiranno un ritardo.
- A dire il vero, lamentano che la
mortalità per malattie tumorali nella zona è superiore alla media nazionale.
- Scusi, ci pensi un attimo, ma se
questo fosse vero, perché avrebbero costruito tutte quelle case intorno alla
discarica? Mi creda, caro giornalista, quando le dico che la monnezza è ricchezza. Adesso ci portano via le nostre
spazzature, a cui tanto siamo affezionati, ma ci facciamo pagare, e come se ci
facciamo pagare, perché abbiamo ottenuto per loro dalla regione il marchio
DOPC, denominazione d'origine controllata e protetta. Sono talmente importanti
per il paese Italia che da anni sono gestite da commissari e piovono soldi da
Roma come un temporale estivo.
Pensi che addirittura ne esportiamo
in Germania, con grande sacrificio da parte nostra nel vedere questi frutti del
nostro lavoro finire nelle mani di quei dannati crucchi. La nostra è roba
buona, mica come quella che ci mandano loro e che
siamo costretti a disperdere sul territorio per non contaminare il nostro
prodotto. Sì, perché ci sono rifiuti e rifiuti, e quelli campani sono il fiore
all'occhiello della nostra grande nazione.
Si udì un tonfo. Alì, asfissiato, si
era lasciato andare sul cumulo di spazzature. Sarà stata l'aria irrespirabile,
sarà stata la vista del malore del collaboratore, ma anche Brambilla si sentì
mancare, e mentre scivolava sulla monnezza, udì come
lontane, ma ancora comprensibili, le parole
dell'assessore:
- Ragazzi, datemi una mano e
tiriamoli via da qui, perché altrimenti inquinano tutto.
N.B:
Ogni riferimento a fatti
o a persone è del tutto casuale.
In Campania non c'è
l'emergenza rifiuti e il paese di Pianezza non esiste, coperto com'è ormai da
tempo…dalla monnezza.