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  Editoriali  »  La perdita di un prezioso amico e collaboratore, di Renzo Montagnoli 21/12/2014
 

La perdita di un prezioso amico e collaboratore

di Renzo Montagnoli

 

 

 

Sono venuto a sapere, grazie a una collaboratrice, dell'avvenuta scomparsa di Pietro Zerella, che partecipava attivamente ad Arteinsieme, con racconti e soprattutto saggi storici, fin dal luglio 2009. Era molto malato da tempo, soprattutto soffriva di disturbi cardiaci e penso che alla fine il suo cuore generoso abbia ceduto. Era una persona appassionata di storia e al riguardo il suo paese, San Leucio del Sannio, molto gli deve, in quanto ne ha scritto spesso. Già Ispettore della Polizia di Stato, in pensione aveva trovato il tempo che gli era sempre mancato per le sue ricerche e per poter scrivere. Così ha anche pubblicato numerosi romanzi storici, come Il sole dei lupi, L'altra faccia dell'Unità d'Italia 1860 – 1862, di cui potete trovare le mie recensioni nell'apposita sezione e Il foulard della regina, di cui si parla nella sezione Letteratura.  Dal Marzo del corrente anno è iniziata la pubblicazione a puntate (Sezione Letteratura) della sua ultima opera, Alle radici del brigantaggio, volta a spiegare chiaramente questo fenomeno nato con l'unità d'Italia.  La XXVI puntata è presente nell'aggiornamento del 12 dicembre e mai e poi mai potevo pensare che sarebbe stata l'ultima, perché è evidente che con la sua scomparsa cessano queste pubblicazioni, benché, come mi aveva riferito, ne avesse previste diverse altre.

Come narratore aveva uno stile semplice, ma efficace e la passione per i suoi personaggi traboccava rendendoli vivi e coinvolgenti; come storico si trasformava, con una prosa meticolosa e precisa in cui riusciva tuttavia a rendere interessante e gradevole una materia che per sua natura lascia ben poco spazio alla creatività.

Mi mancherà, ci mancherà, ma di lui restano i suoi scritti a perenne memoria.

Ho per le mani un suo racconto intonso, che mi aveva inviato, in ritardo, per il Natale dello scorso anno, intitolato appunto Natale 2013, in cui il babbo era proprio lui, con i suoi problemi di salute,  e ho deciso di metterlo in questo aggiornamento, perché è come se fosse l'ultimo saluto, il commiato di un caro amico.

 

 
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