Crollano le strade, nessuno va in
carcere?
di Ferdinando Camon
Quotidiani locali del
Gruppo "Espresso-Repubblica" 16 aprile 2015
“Dove sono i costruttori? E perché non sono in prigione?”. Quand'era presidente
della repubblica Sandro Pertini, ci fu un terremoto, molte case caddero, dalle
rovine si vedeva che erano state costruite male, Pertini andò in tv la sera
stessa e lanciò brutalmente quella domanda. Adesso crollano strade e ponti, e
si sbrecciano scuole. Ci sono scuole che, inaugurate a gennaio, perdono pezzi
ad aprile. Ci sono strade che, subito dopo il collaudo, crepano o sprofondano.
Ci aspettavamo di vedere Mattarella dire in tv quel che una volta diceva
Pertini, ma Mattarella non s'è fatto vedere. Aspettavamo Renzi,
ma non s'è visto. Volevamo sapere se i responsabili erano stati almeno fermati
o interrogati. Se ammettevano qualche colpa. Invece uno dopo l'altro questi
funzionari, amministratori o politici, presidenti o direttori o sindaci o
costruttori o collaudatori, sfilano sugli schermi tv per dire che loro non
c'entrano, la colpa è di altri, la politica non può controllare, il
collaudatore procede per campioni, controlla sì e no un 25 %, il sindaco
inaugura e si fida, tutto è stato fatto bene ma ci sono gli scherzi della
Natura, piogge, smottamenti, frane, e così via. Insomma: la colpa è del
destino. Ma la scuola dove il soffitto è caduto sulla testa dei bambini tre
mesi dopo la costruzione ha dei colpevoli o no? E perché non sono in prigione?
L'autostrada per la quale operai attestano che si è risparmiato sul cemento,
usandone il 60 % in meno rispetto al dovuto, non ha degli ingegneri dei
costruttori dei collaudatori dei responsabili? Non devono rispondere? Il
ministro Del Rio è andato personalmente a vedere l'arcata dell'autostrada che
s'è piegata, e ha dichiarato: “Per sicurezza, rifaremo tutto il viadotto”. Ci
vorranno 18-24 mesi e una barca di soldi. Chi paga? Noi. Ma il supercapo di
tutte le strade non s'è accorto di nulla? Non potrebbe pagare qualcosa di tasca
sua? Ha una carica strapagata, più un'altra carica strapagata, una delle due
cariche, nello stesso ente, era superiore all'altra, sicché era dipendente di
se stesso, e quando è uscito dalla carica inferiore s'è attribuito una
liquidazione milionaria. Lui giura che è tutto regolare. Vorremmo osservare che
se è irregolare è male, ma se è regolare è peggio. Non vorremmo più vedere
strade che sprofondano dopo l'inaugurazione, soffitti che cadono a frantumi
sulla testa degli scolari, e soprattutto vorremmo vedere, quando succedono
queste cose, i responsabili fermati, indagati, e infine puniti. A Stoccolma c'è
una nave-ristorante, un veliero antico, molto chic. Costruito nel 1628. L'aveva
commissionato il re a un ingegnere dell'epoca. Strapagandolo. Arriva il giorno
del varo, la nave scende in mare maestosa, s'inclina un po', s'inclina troppo,
e affonda. Il re manda di corsa le guardie a prendere il progettista. Ma il
progettista con la velocità del fulmine era scappato a migliaia di chilometri
di distanza. L'autostrada che, appena inaugurata, crolla, è come quella nave
che affonda durante il varo. Perché i responsabili dell'autostrada, invece di
aver paura e scappare, hanno tanta baldanza e vanno in tv? Dalla quale ci
parlano con la vecchia arroganza, che gli deriva dal super-stipendio, che
nessuno gli tocca. Assunti e strapagati per fare genialate,
fanno stupidate, ma restano strapagati. Si sta molto discutendo sui vitalizi
dei funzionari destituiti per indegnità, cioè per corruzione. Ci sono anche
magistrati a sostenere che i vitalizi son previsti per legge, e dunque non si
toccano. Ma la legge prevede che quelli che ci rappresentano facciano il nostro
interesse, loro ci tradiscono, e dobbiamo onorarli a vita? “Dobbiamo ascoltare
la gente – ammoniva ieri Laura Boldrini -, altrimenti
la gente assalterà la nostra fortezza”. C'è un rombo di protesta che sale dalla
gente. Anche la presidente della Camera lo sente.
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