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  Editoriali  »  Scelta ultima, tra nuova speranza o distruzione, di Lorenzo Russo 07/07/2015
 

Scelta ultima, tra nuova speranza o distruzione

di Lorenzo Russo

 

Basta, non se ne può più delle crisi causate dal sistema economico del profitto senza limiti.

Per chi profitto? Per l'uomo della strada che, controvoglia, viene sfruttato dalla finanza, nazionale e internazionale, dalle banche, dalla politica, dai più benestanti il cui senso della vita è quello di far ancora più soldi, come se potessero in questo modo allungare la loro vita.

L'uomo si trova a un bivio, la cui soluzione sembra non essere ancora entrata nella sua coscienza.

Sì, è proprio così, nella coscienza dei popoli che non reagiscono come dovrebbero, in quella dei ricchi e potenti che, in mancanza di una vera ed efficace opposizione popolare, continuano a vivere come se il mondo appartenesse solo a loro.

Ci vorrebbe un grande salto di maturità per salvare il mondo.

Papa Francesco fa il suo mestiere, quando rivendica il ritorno ad uno stile di vita più sobrio, che faccia comprendere che solo nella rinuncia al superfluo si possa trovare la felicità d'animo, quella capace di riaccendere la fiamma della fantasia, con la quale entrare in una realtà immaginaria ma benefica per il corpo e lo spirito.

Benessere materiale e fisico sono i nemici della vita, in quanto consumano le energie sane che rendono l'uomo creativo e felice nel bene.

Essere o non essere è sempre la domanda che la vita gli pone. Chi vuole “essere“ deve fidarsi del poco per percepire il senso di ottenere di più, un di più sano e prospettivo per il futuro.

Chi si decide per il contrario vive la sua vita senza aspettative per il futuro.

Già, muore prima ancora d'essere morto fisicamente.

.

Le alte autorità della chiesa farebbero bene a lasciare il Vaticano ed a imitare gli apostoli del Cristo morto sulla croce, pellegrinando in tutto il mondo, senza il grande tam tam di protocollo, per annunciare la verità evangelica nelle corti dei potenti, nelle case dei non credenti o sostenitori di un altro credo.

La loro vita dovrebbe essere la stessa dei seguaci di Cristo, affinchè siano esempio di verità e speranza per il futuro di tutta l'umanità.

Questo è il presupposto del principio evolutivo, in atto da quando esiste il mondo, anche quando il continuo avverarsi delle tragedie sembra i non dargli ragione.

Il contrario causerebbe la fine dell'era umana, in quanto l'uomo, troppo preso dai propri egoismi e cecità cognitiva e formativa, non è ancora in grado di discernere il bene dal male, già di comprendere la loro funzione in questa vita.

Questo perchè il mondo non è cambiato in meglio, da non lasciare ad alcuni che una speranza di una vita migliore nell'aldilà.

Come sia difficile crederci lo dimostra lo stile di vita praticato nei paesi più benestanti, uno stile superficiale e teso al consumo e ai piaceri.

Quando noto che il benessere viene considerato come un diritto di conquista non negoziabile mentre qualche miliardo di esseri umani non sanno come sopravvivere, non posso fare a meno di prevedere i conflitti in un vicino futuro.

La crisi nella quale sostano i sistemi democratici ha le sue origini nella disonestà degli eletti dal popolo, nella inattività dei cittadini che credono nelle loro promesse preelettorali e,come purtroppo spesso accade, per proprio tornaconto.

Di questo passo, i problemi esistenti non vengono risolti, anzi se ne aggiungono degli altri sull'agenda delle loro attività, fino a generare il collasso amministrativo,politico, economico e sociale.

Se si va avanti così  la società si disintegra e diventa preda di nuovi furbi, faccendieri e rivoluzionari.

Mai dovrebbe essere la violenza, uguale di quale natura, ad essere impiegata per assicurarsi il possesso di un territorio con lo scopo di ottenerel'egemonia mondiale.

Già qui siamo lontani dall'aspirazione umana di vivere in un mondo unito e pacifico.

Affermo: aspirazione umana, perchè è in verità l'unica speranza capace di infiammare il cuore di un uomo di fede e onore.

Da qui è comprensibile che chiunque si trovi in una situazione di sottomissione forzata non desideri altro che di uscirne per vivere una nuova e migliore vita.

I popoli sono stati finora illusi, in parte anche per colpa loro, dall'affermazione continua e perentoria della classe del potere, che non esista un'altra possibilità di vita per l'uomo.

Ma come si può vivere in una situazione senza uscita, senza la speranza e la voglia di migliorarla?

Allora sarebbe meglio rinunciare alla vita stessa.

Il cristianesimo, ma non solo, è qui speranza di vita migliore, adesso come nell'aldilà.

Vero o no, chi ne è convinto è capace di sopportare di più e di sentirsi libero anche quando fosse emarginato, soggiogato.

Un senso di libertà interiore lo prende, che vale di più di quanto possibilmente possa raggiungere in terra.

È sempre il problema della scelta.

Cosa si vuole: ottenere successi materiali, ben sapendo che vanno tutti a costo dell'equilibrio interiore. o rinunciare a loro e mantenere la pace e serenità in sé?

Benessere materiale e benessere spirituale sono gli antagonisti che definiscono la natura e lo scopo della vita, anzi sono l'energia che spinge l'uomo a voler vivere per l'uno o per l'altro, determinando di conseguenza il suo comportamento.

Sebbene la loro percezione sia segno di raggiunta capacità d'intendere e volere, essa va curata, in quanto mette a dura prova la formazione personale dell'uomo.

Ad ognuno la facoltà della scelta, sempre sapendo che essa influirà sulla condizione sociale del gruppo e infine dell'umanità intera.

Ogni singolo è chiamato a dare dimostrazione della maturità raggiunta, perchè siamo tutti più o meno colpevoli dello stato disastrato in cui ci troviamo.

Il mondo ha bisogno di uomini coraggiosi, capaci di divulgare l'ideologia della salvezza globale.

Il mondo ha bisogno di gente istruita nel campo della convivenza globale, in un mondo diventato piccolo e per questo in bilico di scomparire nel caso che non si riesca a risolvere i problemi di convivenza .

I tempi del credo in un Dio severo e intimidatorio dovrebbero essere finiti, e invece proprio oggi si riscontra l'agire di un gruppo in nome di questo Dio, ma dietro al quale operano menti distorte e diaboliche.

Di certo la colpa è in primis della casta, che dietro le quinte continua a governare il mondo come se fosse di sua proprietà.

I popoli sottostanti la lasciano ancora agire sia per mancanza di cognizioni adeguate, sia perchè sono più presi dal loro piccolo tornaconto, sia perchè non sono in grado di difendersi e infine perchè non credono di poter mutare qualcosa.

Sembra che una forza diabolica possegga questo mondo e impedisca ogni mutazione nel meglio.

Di fatto si apprende dalla Bibbia della relegazione dell'uomo in terra per punirlo della sua insubordinazione. Ma la Bibbia è stata scritta da uomini e promulgata per mantenere il controllo su i popoli ignoranti e superstiziosi.

Oggi l'uomo è diventato più razionale, fatto che lo ha portato a non credere più in niente

Per mio conto non credo che il mondo sia ancora salvabile, a meno  che i sempre più gravi disastri ambientali costringano l'uomo a ricorrere al riparo in tempo.

È tempo di finirla con il concetto che ogni individuo possa realizzarsi come tale, cioè che gli sia permesso ogni libertà d'azione.

È tempo di imparare come sopravvivere nella comunità, che va salvaguardata dall'eccessiva prolificazione e dall'egoismo dei singoli.

Non lasciamo al caso o al credo in una volontà divina il destino del mondo.

Il fatto che abbiano la ragione è dimostrazione che potremmo farcela senza interventi esterni.

In questo senso va educato l'uomo fin dalla sua apparizione in terra.

Ritroviamo l'orgoglio di poter disporre del nostro destino.

Nessun altro compito ripagherebbe meglio l'uomo dei suoi sforzi tesi a riuscirci.

 

 
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