Scelta ultima, tra nuova speranza o
distruzione
di Lorenzo Russo
Basta, non se ne può più delle crisi
causate dal sistema economico del profitto senza limiti.
Per chi profitto? Per l'uomo della
strada che, controvoglia, viene sfruttato dalla finanza, nazionale e
internazionale, dalle banche, dalla politica, dai più benestanti il cui senso
della vita è quello di far ancora più soldi, come se potessero in questo modo
allungare la loro vita.
L'uomo si trova a un bivio, la cui
soluzione sembra non essere ancora entrata nella sua coscienza.
Sì, è proprio così, nella coscienza dei
popoli che non reagiscono come dovrebbero, in quella dei ricchi e potenti che,
in mancanza di una vera ed efficace opposizione popolare, continuano a vivere
come se il mondo appartenesse solo a loro.
Ci vorrebbe un grande salto di maturità
per salvare il mondo.
Papa Francesco fa il suo mestiere,
quando rivendica il ritorno ad uno stile di vita più sobrio, che faccia
comprendere che solo nella rinuncia al superfluo si possa trovare la felicità
d'animo, quella capace di riaccendere la fiamma della fantasia, con la quale
entrare in una realtà immaginaria ma benefica per il corpo e lo spirito.
Benessere materiale e fisico sono i
nemici della vita, in quanto consumano le energie sane che rendono l'uomo
creativo e felice nel bene.
Essere o non essere è sempre la domanda
che la vita gli pone. Chi vuole “essere“ deve fidarsi del poco per percepire il
senso di ottenere di più, un di più sano e prospettivo
per il futuro.
Chi si decide per il contrario vive la
sua vita senza aspettative per il futuro.
Già, muore prima ancora d'essere morto
fisicamente.
.
Le alte autorità della chiesa farebbero
bene a lasciare il Vaticano ed a imitare gli apostoli del Cristo morto sulla
croce, pellegrinando in tutto il mondo, senza il grande tam
tam di protocollo, per annunciare la verità
evangelica nelle corti dei potenti, nelle case dei non credenti o sostenitori
di un altro credo.
La loro vita dovrebbe essere la stessa
dei seguaci di Cristo, affinchè siano esempio di
verità e speranza per il futuro di tutta l'umanità.
Questo è il presupposto del principio
evolutivo, in atto da quando esiste il mondo, anche quando il continuo
avverarsi delle tragedie sembra i non dargli ragione.
Il contrario causerebbe la fine
dell'era umana, in quanto l'uomo, troppo preso dai propri egoismi e cecità
cognitiva e formativa, non è ancora in grado di discernere il bene dal male,
già di comprendere la loro funzione in questa vita.
Questo perchè
il mondo non è cambiato in meglio, da non lasciare ad alcuni che una speranza
di una vita migliore nell'aldilà.
Come sia difficile crederci lo dimostra
lo stile di vita praticato nei paesi più benestanti, uno stile superficiale e
teso al consumo e ai piaceri.
Quando noto che il benessere viene
considerato come un diritto di conquista non negoziabile mentre qualche
miliardo di esseri umani non sanno come sopravvivere, non posso fare a meno di
prevedere i conflitti in un vicino futuro.
La crisi nella quale sostano i sistemi
democratici ha le sue origini nella disonestà degli eletti dal popolo, nella inattività
dei cittadini che credono nelle loro promesse preelettorali e,come purtroppo
spesso accade, per proprio tornaconto.
Di questo passo, i problemi esistenti
non vengono risolti, anzi se ne aggiungono degli altri sull'agenda delle loro
attività, fino a generare il collasso amministrativo,politico, economico e
sociale.
Se si va avanti così la società si disintegra e diventa preda di
nuovi furbi, faccendieri e rivoluzionari.
Mai dovrebbe essere la violenza, uguale
di quale natura, ad essere impiegata per assicurarsi il possesso di un
territorio con lo scopo di ottenerel'egemonia
mondiale.
Già qui siamo lontani dall'aspirazione
umana di vivere in un mondo unito e pacifico.
Affermo: aspirazione umana, perchè è in verità l'unica speranza capace di infiammare il
cuore di un uomo di fede e onore.
Da qui è comprensibile che chiunque si
trovi in una situazione di sottomissione forzata non desideri altro che di
uscirne per vivere una nuova e migliore vita.
I popoli sono stati finora illusi, in
parte anche per colpa loro, dall'affermazione continua e perentoria della
classe del potere, che non esista un'altra possibilità di vita per l'uomo.
Ma come si può vivere in una situazione
senza uscita, senza la speranza e la voglia di migliorarla?
Allora sarebbe meglio rinunciare alla
vita stessa.
Il cristianesimo, ma non solo, è qui
speranza di vita migliore, adesso come nell'aldilà.
Vero o no, chi ne è convinto è capace
di sopportare di più e di sentirsi libero anche quando fosse emarginato,
soggiogato.
Un senso di libertà interiore lo
prende, che vale di più di quanto possibilmente possa raggiungere in terra.
È sempre il problema della scelta.
Cosa si vuole: ottenere successi
materiali, ben sapendo che vanno tutti a costo dell'equilibrio interiore. o
rinunciare a loro e mantenere la pace e serenità in sé?
Benessere materiale e benessere
spirituale sono gli antagonisti che definiscono la natura e lo scopo della
vita, anzi sono l'energia che spinge l'uomo a voler vivere per l'uno o per
l'altro, determinando di conseguenza il suo comportamento.
Sebbene la loro percezione sia segno di
raggiunta capacità d'intendere e volere, essa va curata, in quanto mette a dura
prova la formazione personale dell'uomo.
Ad ognuno la facoltà della scelta,
sempre sapendo che essa influirà sulla condizione sociale del gruppo e infine
dell'umanità intera.
Ogni singolo è chiamato a dare
dimostrazione della maturità raggiunta, perchè siamo
tutti più o meno colpevoli dello stato disastrato in cui ci troviamo.
Il mondo ha bisogno di uomini
coraggiosi, capaci di divulgare l'ideologia della salvezza globale.
Il mondo ha bisogno di gente istruita
nel campo della convivenza globale, in un mondo diventato piccolo e per questo
in bilico di scomparire nel caso che non si riesca a risolvere i problemi di
convivenza .
I tempi del credo in un Dio severo e
intimidatorio dovrebbero essere finiti, e invece proprio oggi si riscontra
l'agire di un gruppo in nome di questo Dio, ma dietro al quale operano menti
distorte e diaboliche.
Di certo la colpa è in primis della
casta, che dietro le quinte continua a governare il mondo come se fosse di sua
proprietà.
I popoli sottostanti la lasciano ancora
agire sia per mancanza di cognizioni adeguate, sia perchè
sono più presi dal loro piccolo tornaconto, sia perchè
non sono in grado di difendersi e infine perchè non
credono di poter mutare qualcosa.
Sembra che una forza diabolica possegga
questo mondo e impedisca ogni mutazione nel meglio.
Di fatto si apprende dalla Bibbia della
relegazione dell'uomo in terra per punirlo della sua insubordinazione. Ma la
Bibbia è stata scritta da uomini e promulgata per mantenere il controllo su i
popoli ignoranti e superstiziosi.
Oggi l'uomo è diventato più razionale, fatto
che lo ha portato a non credere più in niente
Per mio conto non credo che il mondo
sia ancora salvabile, a meno che i
sempre più gravi disastri ambientali costringano l'uomo a ricorrere al riparo
in tempo.
È tempo di finirla con il concetto che
ogni individuo possa realizzarsi come tale, cioè che gli sia permesso ogni
libertà d'azione.
È tempo di imparare come sopravvivere
nella comunità, che va salvaguardata dall'eccessiva prolificazione e
dall'egoismo dei singoli.
Non lasciamo al caso o al credo in una
volontà divina il destino del mondo.
Il fatto che abbiano la ragione è
dimostrazione che potremmo farcela senza interventi esterni.
In questo senso va educato l'uomo fin
dalla sua apparizione in terra.
Ritroviamo l'orgoglio di poter disporre
del nostro destino.
Nessun altro compito ripagherebbe
meglio l'uomo dei suoi sforzi tesi a riuscirci.