L'Europa delle due velocità
di Lorenzo Russo
Germania e Grecia:
due stati che si contrastano nel modo di concepire la vita dei loro abitanti.
Il tedesco,
diligente, affidabile, razionale nel suo modo di organizzarsi, preciso nel
portare a termine i suoi compiti, tanto da essere riconosciuto in tutto il
mondo.
Per queste sue
qualità la Germania è diventata uno dei più grandi paesi esportatori del mondo.
Il greco, invece,
arcaico e passionale, due caratteristiche che lo spingono a preferire una vita
nell'ambito della famiglia e degli amici, a costo dell'affidabilità
contrattuale e della responsabilità civile.
Non si è curato
del rendiconto che il suo modo di vivere ha creato, in un mondo dettato dalla
logica del profitto ed efficienza.
Era da prevedere
il crollo della sua economia, dopo decenni di noncuranza del saldo ultimo che
ogni economia nazionale deve fare per poter pareggiare le entrate e le uscite
di bilancio.
No, il greco ha
preferito vivere come se si trovasse in un mondo senza vincoli e obblighi da
rispettare, in un paradiso generato dalla sua psiche infantile e quindi
irreale.
Purtroppo il mondo
non funziona così, sebbene, a mio parere, dovrebbe essere possibile, anche
considerando che la corsa al profitto ha sempre bloccato ogni tentativo di
creare un mondo migliore.
Per principio
ritengo giusto che l'uomo aspiri al diritto di vivere nel mondo sopra elencato.
Il problema sta
nel non possedere i requisiti indispensabili per realizzarlo.
Di fatto i greci
si sono comportati da adolescenti, in un mondo retto da regole economiche
rigide e intransigenti, dove i premi vanno guadagnati solo con maggiori
impegni.
Da qui la
dimostrazione di quanto il popolo greco sia ancora lontano dal diventare un
operatore attivo e produttivo per la comunità europea e mondiale.
La realtà
economica in atto, che richiede lungimiranza e creatività razionale, ha
risvegliato il popolo greco dal suo stato d'incoscienza, facendolo ricadere
momentaneamente in uno stato psichico di disperazione generante. odio e ,ottusità
contro il mondo freddo e razionale del resto dell'Euro, ma soprattutto della
Germania, che da madre si è mutata in matrigna nelle loro menti.
Addio alla
fantasia di vita paradisiaca, addio al sogno che un mondo migliore sia
realizzabile.
L'incubo, nel
quale soggiace ora il popolo greco, è dimostrazione di non curata coscienza
civile, che nulla ha a che fare con le pretese popolari gridate in piazza, di
vivere in una democrazia nella quale le decisioni vengono scelte unicamente dal
popolo sovrano.
Umanamente
parlando devo dar ragione al popolo greco, ma come potrebbe sopravvivere quando
i rapporti con il resto del mondo si basano su ben altri principi?
Democrazia è segno
di raggiunta maturità e veggenza, per cui non ha alcun senso relegare le
decisioni sul futuro del paese a un popolo che ha dimostrato di non essere
maturo.
Dalla storia
s'impara che ogni conquista ha una durata limitata, oltre la quale è necessario
ricominciare a impegnarsi ed istruirsi, assimilando le nuove cognizioni
raggiunte nel tempo.
Di fatto, la
Grecia, una volta celebrata come madre della democrazia, è oggi un paese caduto
nella mediocrità.
Dove sono i grandi
pensatori che hanno caratterizzato questo popolo millenni fa?
L'attuale classe
del potere ha tradito il passato glorioso del paese e il suo popolo ha ignorato
ogni sua misfatto perchè bisognoso di godere un po'
di benessere materiale, dopo decenni di privazioni e sfruttamento.
Del suo stato di
madre della democrazia e culla di sapienti pensatori non è rimasto che un
ricordo lontano e confuso.
Questo ad
eccezione dei continui richiami pubblicitari e dei costosi restauri dei
monumenti rispecchianti l'era gloriosa del paese per attirare i turisti.
Da questa
situazione, le decisioni prese dalla EU possono essere considerate simili a
quelle che genitori, adulti ed esperti della vita, mettono in atto con i propri
figli, quando li considerassero fuori dalla scia che ritengono sia l'unica da
seguire.
Ammonizione ed
educazione, quindi, per riportare il popolo greco sulla via della sua salvezza.
Fin qui sarei
d'accordo, se non fosse che mi manca una presa di posizione decisiva e
perentoria da parte della EU contro la classe politica del paese che, per
rimanere al potere, ha sempre omesso di svolgere una politica di salvaguardia
dell'economia.
Questi signori
andrebbero accusati, puniti, il loro patrimonio confiscato e la pensione - qualora
ne godessero - ridotta al minimo, per diminuire il debito che inconsciamente
hanno creato.
Considerando che
essi sono stati eletti per eseguire la volontà del popolo, dovrebbero curarsi
in primo luogo del sistema istruttivo ed educativo e amministrare il paese in
conformità con le vigenti regole economiche che ogni paese deve osservare.
Che i ricconi
abbiano trasferito i loro soldi in paesi più sicuri dimostra quanto sia poco a
cuore la sorte del loro paese.
L'ammissione che
siano stati informati in tempo da chi era già a conoscenza dell'intervento
della EU è una ulteriore forma di congiura contro il popolo ingenuo e
incosciente.
Già da tempo si
sta delineando in Europa la formazione di una EU con due velocità: una EU del
Nord ed una del Sud.
Mentre la prima
procede con dati economici migliori, la seconda arranca sotto il peso di un
debito pubblico insostenibile e di una disonestà irrompente in ogni ceto della
popolazione.
Anche se le cause
sono conosciute è impossibile porne rimedio, in quanto chi dovrebbe farlo
dovrebbe rinunciare a tutti i privilegi e benefici che nel corso della sua attività
si è attribuito sfacciatamente.
La Germania, in
virtù della sua forza economica raggiunta, si è già assunta il ruolo di
condottiera privilegiata in una EU senza unione politica ed economica e quindi
in forma democraticamente illecita.
Una tale costellazione
di stati nazionali non può che fallire.
I popoli, che
avevano appoggiato con entusiasmo la costruzione di una EU sociale ed equa,
sono stati traditi, per cui le prospettive per il futuro sono allarmanti.
Con riguardo al
quadro politico mondiale, che si sta delineando con una Cina sempre più forte,
una Russia ricca di materie prime e decisa a difendere il suo influsso sui
paesi limitrofi, unì India tecnicamente all'avanguardia, un Brasile che
pretende di essere considerato una superpotenza, gli USA che fanno fatica a
mantenere il primato di superpotenza, l'attuale EU rischia di venire soppressa
ed annullata.
Sembra che non ci
sia posto in questo mondo per una potenza dalla quale si pretende che sostenga
maggiormente una politica sociale e vigilante i diritti umani.
Il fallimento del
processo di globalizzazione in atto creerebbe una tensione difficilissima da
controllare tra le potenze sopra accennate, capace di sfociare in un confronto
bellico senza precedenti e in grado di rendere il pianeta disabitabile.
Ritornando alla
situazione greca, è allora meglio per lei accettare i rimproveri e le
costrizioni di chi è in grado di aiutarla, anche se gli aiuti sono dettati
maggiormente da ragioni di natura geopolitica.
Ma è tempo che i
veri responsabili della catastrofe economica greca vengano colpiti, senza scuse
e limitazioni.
Qui aggiungo che
anche la EU è colpevole, per aver opportunamente taciuto sull'irregolarità dei
dati economici presentati dal governo greco durante la procedura della sua adesione.
Una tale azione
punitiva aiuterebbe il popolo ad accettare le nuove restrizioni economiche e
migliorerebbe il suo stato di coscienza civile.
È tempo che la
casta dimostri di avere il coraggio di punire chi nelle sue file si sia
incolpato di azioni spregevoli e irresponsabili.
Germania e Grecia,
due nazioni antagoniste che riflettono le diversità caratteriali dei suoi
abitanti.
Tenuti separati,
si priverebbero di un qualcosa del quale a volta entrambi desidererebbero
possedere, mentre uniti, offrirebbero l'occasione di creare una unione
societaria cosciente degli obblighi senza rinunciare alla forma di vita
affettiva, in famiglia e tra amici, così tipica dei popoli mediterranei.
In fin dei conti
si tratta sempre del solito conflitto tra la casta del potere, troppo razionale
e intransigente con i sottoposti, per non dire sfruttatrice, e il popolo,
lasciato appositamente ai suoi piccoli piaceri e nell'insipienza dei veri
problemi da risolvere.
Quando noto che il
corso della vita dell'uomo è determinata da un continuo susseguirsi di
sconfitte e successi, come se il loro susseguirsi fosse dovuto dal processo di
rinnovamento delle energie destinate inesorabilmente a consumarsi, sono certo
che anche la Grecia un giorno ritornerà ai suoi grandi successi del passato.
Da qui la
necessità di sostenerla, in cambio di vincoli comportanti un'analisi seria ed
equa delle cause del disastro, dalla quale trarne l'impegno di volerle
superare, sia culturalmente sia economicamente.