Prova
decisiva di sostenimento dell'Unione Europea
di Lorenzo Russo
Ecco l'invasione degli immigrati, in un'Europa
impreparata, perchè dormiente sin dalla sua
fondazione.
Proclamata come unione dei cittadini reduci dalle due
tremende guerre dello scorso secolo, non ha fatto altro che curarsi dei ceti
alti, delle banche e dell'alta finanza.
I popoli non erano mai nell'agenda della politica da
fare.
È tempo che i popoli si sveglino e si assumano le
proprie responsabilità, dando i loro appoggi a chi meriti veramente di essere
definito rappresentante del popolo.
Ora che i tantissimi immigrati sono qui, è necessario
fare una precisa selezione, tra chi è veramente scappato dalla guerra e tra chi
è venuto per vivere meglio. Al riguardo è compito di ogni individuo impegnarsi
a migliorare la situazione politica ed economica nel proprio paese d'origine.
Considerando la già da tempo esistente precaria
situazione sociale in molti paesi dell'Unione Europea, non è possibile
accoglierli tutti.
La responsabilità dell'immigrazione in massa va
principalmente a tutti i paesi membri dell'ONU, che, pur prevedendola, non
hanno fatto nulla per contrastarla.
Per prima cosa sarebbe opportuno eliminare il diritto
di veto ai paesi che lo detengono, in quanto è tempo che tutti gli stati membri
abbiano gli stessi diritti di voto.
Che cosa si aspetta? Che nel mondo scoppi una nuova
guerra mondiale?
Sarebbe certamente l'ultima.
È tempo di finirla con la politica di supremazia a
ogni costo, come è ancora praticata dai paesi più forti.
Anche il più forte diventerebbe il più debole e
colpito nel caso di un conflitto nucleare.
Quanta ottusità nelle menti di coloro che dovrebbero
agire per il raggiungimento di pace e benessere in questo mondo, mentre invece
non pensano ad altro che su come vincere il prossimo confronto!
Pur sostenendo la convivenza di popoli appartenenti a
culture e religioni differenti, ho i miei dubbi che il processo unificatore
abbia successo senza una modifica radicale del sistema economico.
Troppo immaturo è ancora l'uomo, troppo avversa è
l'economia del profitto, tesa più a distruggere che unificare e salvare.
Chi fa della sua vita una missione di pace ha fatto
una scelta migliore, perchè confida
nell'annunciazione cristiana di ritornare dal padre celeste, mentre per gli
altri domina la paura di essere sopraffatti ed eliminati.
Quanti errori ha commesso la EU sin dal suo sorgere!
La guerra in Libia, voluta dagli USA e Francia, è
sicuramente una delle principali cause dell'insorgere dell'islamismo estremo,
che ora si ribalta contro l'Europa con ferocia e stimolo vendicativo.
Gli USA sono, di fatto, i primi colpevoli dell'attuale
grave crisi in Asia ed Europa, a cominciare dalle loro guerre di conquista
nell'Irak, Afganistan e così via.
Sotto lo slogan di voler importare democrazia, hanno
ingannato l'opinione pubblica per ottenere il consenso popolare sulla necessità
delle invasioni.
La EU, ben conoscendo la verità, non ha presentato
nessuna protesta, segno che gli uomini al suo comando seguono la stessa linea
politica di predominio.
Posso affermare che la EU è diventata un loro
vassallo, più precisamente dell'alta finanza, dando dimostrazione di fregarsene
della volontà dei suoi popoli.
Dove sono andate a finire le solenne proclamazioni
fatte nel momento della sua fondazione, di voler creare benessere e pace?
In fin dei conti, è il denaro che domina la scena
mondiale, un dio avaro e vendicativo.
Al suo opposto ci sono i credenti nelle verità
cristiane, che fanno però fatica a opporsi all'attrazione del profitto,
palesando ipocritamente di voler solo il bene del prossimo, mentre invece non
disdegnano di arricchirsi sempre di più.
È così che, ovunque si volga lo sguardo, non altro si
nota che ipocrisia e falsità, uguale a quale confessione religiosa, a quale
circolo o associazione civile, fondate per creare giustizia e parità di diritti
e obblighi, si appartenga.
Quanto sarebbe utile credere che il mondo sia un
teatro messo in scena da forze ingannevoli per divertirsi nel vederci
ingannare, tribolare, soffrire e distruggere!
Sono certo che l'uomo capirebbe meglio come liberarsi
di loro.
Invece non è possibile, perchè questa
messa in scena ci viene riportata come volontà divina. quindi come obbligo per
ognuno d'assumere il ruolo impostogli da una volontà superiore.
Qui accenno il tanto riportato piano mondiale
escogitato da logge massoniche, gruppi di illuministi ecc., sparsi in tutto il
mondo e seguenti lo scopo di mantenere sotto controllo i popoli minuti per
garantire il loro dominio nel mondo.
Vero o no, mi sembra che l'ingente flusso di rifugiati
sia ben accolto dai politici, in concomitanza con le richieste dell'industria,
tese alla riduzione dei salari, definiti da loro fin troppo elevati e
principale causa delle difficoltà economiche nel confronto concorrenziale con
paesi a basso tasso remunerativo.
Gli estesi sussidi sociali causati dalla crisi
aggravano la situazione economica.
Di fatto è certo che un eccesso di manodopera sul
mercato genera una riduzione non lieve dei salari, aumenta la pressione
competitiva tra i lavoratori, migliora il loro tasso di rendimento e diminuisce
le loro pretese.
I politici invece non hanno mai pensato di ridurre i loro
benefici e prebende varie che hanno raggiunto livelli insostenibili e non
meritati.
Mettiamoci qui in testa che si tratta sempre
dell'eterno conflitto tra il potere e il popolo sottostante.
La globalizzazione dei mercati mette in rilievo una
netta linea di separazione tra i due gruppi.
Oggi si nota un maggiore accanimento dell'individuo a
essere migliore degli altri, sia nel campo del lavoro, sia nel mondo delle
scoperte, sia nello sport ecc.
E la massa popolare, ingenua e credulona, si dà al
gioco, applaudendo il migliore che viene elevato a eroe, a dio da immolare. Al
più direi dio dei propri bloccaggi psichici e carenze formative.
A loro consiglierei di curare la propria formazione di
modo da poterne fare a meno.
Che cosa avrebbe dovuto fare la EU per evitare
l'attuale invasione migratoria?
Per prima cosa svolgere una politica diversa con i
paesi confinanti.
La guerra contro la Libia è stato uno dei suoi più
gravi errori, e qui l'Italia ha dimostrato di essere debole e servile e a
pagarne il conto è stata proprio l'Italia.
Una politica di migliore amicizia con i paesi del
mediterraneo avrebbe evitato l'afflusso migratorio in atto, anche perchè avrebbe consentito di creare centri di
accoglienza fuori dai suoi confini, dove poter registrare e assumere temporaneamente
i bisognosi di aiuto e respingere subito tutti gli altri.
Che i residenti stabili incomincino a ribellarsi è
comprensibile si tratta sempre del timore di perdita del proprio posto di
lavoro. Questa è la verità, in quanto l'economia non funziona e la
disoccupazione aumenta enormemente.
Di fatto, non capisco come gli stati europei possano
offrire lavoro ai nuovi, quando nemmeno i loro residenti lo hanno.
La mancanza di un posto di lavoro crea povertà ed
emarginazione sociale, tutti fattori che creano violenza e rivolte sociali.
Accusare la destra di voler rigenerare i nazionalismi
del passato non risolve il problema, in quanto esso si risolve creando lavoro
per tutti.
Pur ammettendo che la cultura è il prodotto di un
processo liberatorio e sociale, pur ammettendo che essa non è un prodotto
finito ma sempre da riformare per renderla creativa e liberatrice nello
scorrere del tempo, fa bene essere prudenti contro l'ignoto che generosamente
viene accolto.
Questo per chi vive nella realtà terrena e non crede
nell'esistenza di un padre celeste.
L'uomo può essere generoso quando gode di un po' di
benessere, ma diventa una bestia quando viene privato dei mezzi di
sostentamento. Questo è un fatto che non va trascurato.
Detto questo, mi rallegro con l'arrivo di persone per
bene che vogliono lavorare e che per farlo accettano ogni lavoro che viene loro
offerto.
Le giudico coraggiose, perchè non
è facile lasciare il paese natio, i familiari e l'insieme della propria cultura
formatasi nel corso dei secoli, per affrontare il nuovo, incerto e pericoloso.
Un esempio per i nostri giovani di cercare la fortuna
con l'impegno e la volontà di riuscirci.
L'immigrazione è sempre esistita. Generalmente essa va
giudicata positivamente sia per la cultura del paese ospitante sia per la sua
economia, in quanto crea nuovi impulsi rigeneratori .
Tutto ciò ha nulla a che fare con l'invasione
massiccia che oggigiorno si riscontra ai confini dell'Europa e che nessun paese
membro può accogliere alla pari di un ospite.
Il mondo ha bisogna di un'economia che crei lavoro per
tutti, di un'amministrazione pubblica che educhi e istruisca i cittadini alla
necessità dell'impegno cosciente e serio per la salvezza di tutti, perchè solo così può salvarsi anche il singolo,
essendo egli una parte infinitesimale e inseparabile di una più grande chiamata
Umanità.