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  Editoriali  »  Prova decisiva di sostenimento dell'Unione Europea, di Lorenzo Russo 03/09/2015
 

Prova decisiva di sostenimento dell'Unione Europea

di Lorenzo Russo

 

Ecco l'invasione degli immigrati, in un'Europa impreparata, perchè dormiente sin dalla sua fondazione.

Proclamata come unione dei cittadini reduci dalle due tremende guerre dello scorso secolo, non ha fatto altro che curarsi dei ceti alti, delle banche e dell'alta finanza.

I popoli non erano mai nell'agenda della politica da fare.

È tempo che i popoli si sveglino e si assumano le proprie responsabilità, dando i loro appoggi a chi meriti veramente di essere definito rappresentante del popolo.

Ora che i tantissimi immigrati sono qui, è necessario fare una precisa selezione, tra chi è veramente scappato dalla guerra e tra chi è venuto per vivere meglio. Al riguardo è compito di ogni individuo impegnarsi a migliorare la situazione politica ed economica nel proprio paese d'origine.

Considerando la già da tempo esistente precaria situazione sociale in molti paesi dell'Unione Europea, non è possibile accoglierli tutti.

La responsabilità dell'immigrazione in massa va principalmente a tutti i paesi membri dell'ONU, che, pur prevedendola, non hanno fatto nulla per contrastarla.

Per prima cosa sarebbe opportuno eliminare il diritto di veto ai paesi che lo detengono, in quanto è tempo che tutti gli stati membri abbiano gli stessi diritti di voto.

Che cosa si aspetta? Che nel mondo scoppi una nuova guerra mondiale?

Sarebbe certamente l'ultima.

È tempo di finirla con la politica di supremazia a ogni costo, come è ancora praticata dai paesi più forti.

Anche il più forte diventerebbe il più debole e colpito nel caso di un conflitto nucleare.

Quanta ottusità nelle menti di coloro che dovrebbero agire per il raggiungimento di pace e benessere in questo mondo, mentre invece non pensano ad altro che su come vincere il prossimo confronto!

Pur sostenendo la convivenza di popoli appartenenti a culture e religioni differenti, ho i miei dubbi che il processo unificatore abbia successo senza una modifica radicale del sistema economico.

Troppo immaturo è ancora l'uomo, troppo avversa è l'economia del profitto, tesa più a distruggere che unificare e salvare.

Chi fa della sua vita una missione di pace ha fatto una scelta migliore, perchè confida nell'annunciazione cristiana di ritornare dal padre celeste, mentre per gli altri domina la paura di essere sopraffatti ed eliminati.

Quanti errori ha commesso la EU sin dal suo sorgere!

La guerra in Libia, voluta dagli USA e Francia, è sicuramente una delle principali cause dell'insorgere dell'islamismo estremo, che ora si ribalta contro l'Europa con ferocia e stimolo vendicativo.

Gli USA sono, di fatto, i primi colpevoli dell'attuale grave crisi in Asia ed Europa, a cominciare dalle loro guerre di conquista nell'Irak, Afganistan e così via.

Sotto lo slogan di voler importare democrazia, hanno ingannato l'opinione pubblica per ottenere il consenso popolare sulla necessità delle invasioni.

La EU, ben conoscendo la verità, non ha presentato nessuna protesta, segno che gli uomini al suo comando seguono la stessa linea politica di predominio.

Posso affermare che la EU è diventata un loro vassallo, più precisamente dell'alta finanza, dando dimostrazione di fregarsene della volontà dei suoi popoli.

Dove sono andate a finire le solenne proclamazioni fatte nel momento della sua fondazione, di voler creare benessere e pace?

In fin dei conti, è il denaro che domina la scena mondiale, un dio avaro e vendicativo.

Al suo opposto ci sono i credenti nelle verità cristiane, che fanno però fatica a opporsi all'attrazione del profitto, palesando ipocritamente di voler solo il bene del prossimo, mentre invece non disdegnano di arricchirsi sempre di più.

È così che, ovunque si volga lo sguardo, non altro si nota che ipocrisia e falsità, uguale a quale confessione religiosa, a quale circolo o associazione civile, fondate per creare giustizia e parità di diritti e obblighi, si appartenga.

Quanto sarebbe utile credere che il mondo sia un teatro messo in scena da forze ingannevoli per divertirsi nel vederci ingannare, tribolare, soffrire e distruggere!

Sono certo che l'uomo capirebbe meglio come liberarsi di loro.

Invece non è possibile, perchè questa messa in scena ci viene riportata come volontà divina. quindi come obbligo per ognuno d'assumere il ruolo impostogli da una volontà superiore.

Qui accenno il tanto riportato piano mondiale escogitato da logge massoniche, gruppi di illuministi ecc., sparsi in tutto il mondo e seguenti lo scopo di mantenere sotto controllo i popoli minuti per garantire il loro dominio nel mondo.

Vero o no, mi sembra che l'ingente flusso di rifugiati sia ben accolto dai politici, in concomitanza con le richieste dell'industria, tese alla riduzione dei salari, definiti da loro fin troppo elevati e principale causa delle difficoltà economiche nel confronto concorrenziale con paesi a basso tasso remunerativo.

Gli estesi sussidi sociali causati dalla crisi aggravano la situazione economica.

Di fatto è certo che un eccesso di manodopera sul mercato genera una riduzione non lieve dei salari, aumenta la pressione competitiva tra i lavoratori, migliora il loro tasso di rendimento e diminuisce le loro pretese.

I politici invece non hanno mai pensato di ridurre i loro benefici e prebende varie che hanno raggiunto livelli insostenibili e non meritati.

Mettiamoci qui in testa che si tratta sempre dell'eterno conflitto tra il potere e il popolo sottostante.

La globalizzazione dei mercati mette in rilievo una netta linea di separazione tra i due gruppi.

Oggi si nota un maggiore accanimento dell'individuo a essere migliore degli altri, sia nel campo del lavoro, sia nel mondo delle scoperte, sia nello sport ecc.

E la massa popolare, ingenua e credulona, si dà al gioco, applaudendo il migliore che viene elevato a eroe, a dio da immolare. Al più direi dio dei propri bloccaggi psichici e carenze formative.

A loro consiglierei di curare la propria formazione di modo da poterne fare a meno.

Che cosa avrebbe dovuto fare la EU per evitare l'attuale invasione migratoria?

Per prima cosa svolgere una politica diversa con i paesi confinanti.

La guerra contro la Libia è stato uno dei suoi più gravi errori, e qui l'Italia ha dimostrato di essere debole e servile e a pagarne il conto è stata proprio l'Italia.

Una politica di migliore amicizia con i paesi del mediterraneo avrebbe evitato l'afflusso migratorio in atto, anche perchè avrebbe consentito di creare centri di accoglienza fuori dai suoi confini, dove poter registrare e assumere temporaneamente i bisognosi di aiuto e respingere subito tutti gli altri.

Che i residenti stabili incomincino a ribellarsi è comprensibile si tratta sempre del timore di perdita del proprio posto di lavoro. Questa è la verità, in quanto l'economia non funziona e la disoccupazione aumenta enormemente.

Di fatto, non capisco come gli stati europei possano offrire lavoro ai nuovi, quando nemmeno i loro residenti lo hanno.

La mancanza di un posto di lavoro crea povertà ed emarginazione sociale, tutti fattori che creano violenza e rivolte sociali.

Accusare la destra di voler rigenerare i nazionalismi del passato non risolve il problema, in quanto esso si risolve creando lavoro per tutti.

Pur ammettendo che la cultura è il prodotto di un processo liberatorio e sociale, pur ammettendo che essa non è un prodotto finito ma sempre da riformare per renderla creativa e liberatrice nello scorrere del tempo, fa bene essere prudenti contro l'ignoto che generosamente viene accolto.

Questo per chi vive nella realtà terrena e non crede nell'esistenza di un padre celeste.

L'uomo può essere generoso quando gode di un po' di benessere, ma diventa una bestia quando viene privato dei mezzi di sostentamento. Questo è un fatto che non va trascurato.

Detto questo, mi rallegro con l'arrivo di persone per bene che vogliono lavorare e che per farlo accettano ogni lavoro che viene loro offerto.

Le giudico coraggiose, perchè non è facile lasciare il paese natio, i familiari e l'insieme della propria cultura formatasi nel corso dei secoli, per affrontare il nuovo, incerto e pericoloso.

Un esempio per i nostri giovani di cercare la fortuna con l'impegno e la volontà di riuscirci.

L'immigrazione è sempre esistita. Generalmente essa va giudicata positivamente sia per la cultura del paese ospitante sia per la sua economia, in quanto crea nuovi impulsi rigeneratori .

Tutto ciò ha nulla a che fare con l'invasione massiccia che oggigiorno si riscontra ai confini dell'Europa e che nessun paese membro può accogliere alla pari di un ospite.

Il mondo ha bisogna di un'economia che crei lavoro per tutti, di un'amministrazione pubblica che educhi e istruisca i cittadini alla necessità dell'impegno cosciente e serio per la salvezza di tutti, perchè solo così può salvarsi anche il singolo, essendo egli una parte infinitesimale e inseparabile di una più grande chiamata Umanità.

 

 

 

 

 
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