L'uomo
alla svolta della sua esistenza
di
Lorenzo Russo
Ogni
intento e decisione, messe in atto dall'uomo, portano con sé
il marchio della sua limitatezza d'intendimento e obiettività.
Da
qui noto che pure coloro che intendono operare per il bene creano
anche, se non un male, almeno un torto contro chi è di un
altro parere.
Ne
sorge, così, sempre un confronto sia intellettuale sia di
scelta tra i favorevoli e i contrari.
Ciò
che si definisce fondamentale in un sistema democratico, non lo è
più in un regime autoritario.
Purtroppo,
quando noto che in una democrazia il parere del popolo viene
ignorato, devo ammettere che essa sia al massimo deficitaria.
Questo
è ciò che riscontro attualmente nel bel paese, circa la
decisione delle alte autorità dello stato di proseguire sulla
strada buonista dell'immigrazione incontrollata.
In
un paese veramente democratico, esse avrebbero dovuto indire un
referendum per garantirsi l'autorizzazione a proseguire, come anche
per chiarire come sostenere gli ingenti costi che una tale operazione
crea.
È
il tipico caso in cui il buonismo di alcuni va contro la volontà
razionale di tutti gli altri.
Non
mi meraviglierei se si arrivasse all'accertamento della colpevolezza
dei governanti per aver agito senza autorizzazione popolare.
Ciò
che accade da anni nel bel paese sa di procedura contro la democrazia
per sostenere fini elaborati da un elite mondiale, il cui scopo è
l'unificazione dei popoli sotto le direttive di un governo globale,
scelto da chi ha già il potere dei mercati e finanze e ora
vuole conquistare anche quello politico, onde essere venerato come il
prescelto dal Dio per la salvezza umana.
Non
altro mi sembra che ci sia, se non la considerazione che la politica
internazionale ha fallito i suoi compiti di aiuto umanitario per gli
oppressi delle guerre e i poveri senza speranze.
Mi
preme affermare che io non sono per principio contro l'immigrazione,
come non sono contro una politica mondiale che aiuti efficacemente i
popoli poveri e sottomessi a emanciparsi e progredire.
Il
male è quindi un prodotto della politica delle grandi potenze,
sempre indirizzate alla propria egemonia, invece che alla
collaborazione per creare un mondo sereno e giusto.
Anche
le religioni hanno qui le loro colpe, sempre pronte a spremere i
popoli meno abbienti con verità e obblighi discutibili, invece
che condannare ufficialmente i veri colpevoli.
L’immigrazione
è necessaria per lo scambio proficuo e reciproco dei modi di
vivere e pensare e c’è sempre stata, ma sono contro le
attuali ondate immigratorie organizzate dagli alti poteri per proprie
ragioni politiche ed economiche-finanziarie, quando sarebbe meglio
aiutarli nella loro terra a costruirsi una vita migliore.
Immense
immigrazioni, quindi, sono oggi di moda e avvengono senza chiarezza
sul loro scopo, che così rimane celato al popolo immaturo e
asservito.
L'attuale
modo di agire non è democratico con ogni onere che deve essere
sostenuto dagli abitanti del paese ospitante, ma mai da chi lo ha
determinato.
Questo
è buonismo dittatoriale, che distrugge le conquiste
democratiche, conquistate con sacrifici immensi e la vita di
tantissimi patrioti.
Il
buonismo di questa sorte nasce negli animi semplici, privi di
istruzione civile adeguata e responsabilità sociale e di
coscienza sul loro agire e quindi facili ad essere indottrinati da
chi anela a più potere, sia religioso che civile e politico.
Il
dualismo, che attanaglia l'uomo sin da quando ha percepito un
qualcosa di conoscenza del suo stato esistenziale, lo perseguita
tuttora, nonostante che l'istruzione allargata alla massa e le
conquiste nei campi scientifici e cognitivi lo avrebbero dovuto
liberare dalle ideologie irrazionali e distruttive.
Più
evoluta è la massa e più gravi sono gli errori che essa
compie, per presunzione insana e generosità non riconosciuta.
Viviamo
in un mondo determinato dalla razionalità, eppure esistono
ancora esseri che si lasciano guidare come gli agnelli nel gregge.
E
qui noto che l'Europa è debole e menefreghista. Non fa nulla
perché è cooperante con la classe del potere mondiale.
L'europeo
è diventato troppo pretenzioso, costoso, indebolito dal
consumismo costrittivo, per cui, secondo il potere mondiale, ben
vengano i migranti.
Arriverà
il tempo dove anche loro saranno pretenziosi, lo si nota già
oggi, quando mostrano poca gratitudine per tutto ciò che la
società accogliente offre loro e non rifuggono l'uso della
violenza per ottenere di più,, come se qualsiasi cosa fosse
loro dovuta.
Ciò
che accade oggi è una lotta tra differenti ideologie, quella
cristiana troppo generosa e cieca e quella islamica che non rifiuta
l'uso della forza.
Ci
vorranno dei secoli, durante i quali si assisterà a contrasti
estremi e violenti, fino a quando il piano di unificare il mondo darà
i primi frutti.
A
mio parere, credo che sarebbe possibile solo quando l'uomo dovesse
competere contro altre civiltà dell’universo.
Una
tale situazione lo costringerebbe all'unione di tutte le forze in
conflitto tra di loro, per essere più forte contro il pericolo
esterno.
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