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  Editoriali  »  L'uomo alla svolta della sua esistenza, di Lorenzo Russo 25/05/2017
 

L'uomo alla svolta della sua esistenza

di Lorenzo Russo





Ogni intento e decisione, messe in atto dall'uomo, portano con sé il marchio della sua limitatezza d'intendimento e obiettività.

Da qui noto che pure coloro che intendono operare per il bene creano anche, se non un male, almeno un torto contro chi è di un altro parere.

Ne sorge, così, sempre un confronto sia intellettuale sia di scelta tra i favorevoli e i contrari.

Ciò che si definisce fondamentale in un sistema democratico, non lo è più in un regime autoritario.

Purtroppo, quando noto che in una democrazia il parere del popolo viene ignorato, devo ammettere che essa sia al massimo deficitaria.

Questo è ciò che riscontro attualmente nel bel paese, circa la decisione delle alte autorità dello stato di proseguire sulla strada buonista dell'immigrazione incontrollata.

In un paese veramente democratico, esse avrebbero dovuto indire un referendum per garantirsi l'autorizzazione a proseguire, come anche per chiarire come sostenere gli ingenti costi che una tale operazione crea.

È il tipico caso in cui il buonismo di alcuni va contro la volontà razionale di tutti gli altri.

Non mi meraviglierei se si arrivasse all'accertamento della colpevolezza dei governanti per aver agito senza autorizzazione popolare.

Ciò che accade da anni nel bel paese sa di procedura contro la democrazia per sostenere fini elaborati da un elite mondiale, il cui scopo è l'unificazione dei popoli sotto le direttive di un governo globale, scelto da chi ha già il potere dei mercati e finanze e ora vuole conquistare anche quello politico, onde essere venerato come il prescelto dal Dio per la salvezza umana.

Non altro mi sembra che ci sia, se non la considerazione che la politica internazionale ha fallito i suoi compiti di aiuto umanitario per gli oppressi delle guerre e i poveri senza speranze.

Mi preme affermare che io non sono per principio contro l'immigrazione, come non sono contro una politica mondiale che aiuti efficacemente i popoli poveri e sottomessi a emanciparsi e progredire.

Il male è quindi un prodotto della politica delle grandi potenze, sempre indirizzate alla propria egemonia, invece che alla collaborazione per creare un mondo sereno e giusto.

Anche le religioni hanno qui le loro colpe, sempre pronte a spremere i popoli meno abbienti con verità e obblighi discutibili, invece che condannare ufficialmente i veri colpevoli.

L’immigrazione è necessaria per lo scambio proficuo e reciproco dei modi di vivere e pensare e c’è sempre stata, ma sono contro le attuali ondate immigratorie organizzate dagli alti poteri per proprie ragioni politiche ed economiche-finanziarie, quando sarebbe meglio aiutarli nella loro terra a costruirsi una vita migliore.

Immense immigrazioni, quindi, sono oggi di moda e avvengono senza chiarezza sul loro scopo, che così rimane celato al popolo immaturo e asservito.

L'attuale modo di agire non è democratico con ogni onere che deve essere sostenuto dagli abitanti del paese ospitante, ma mai da chi lo ha determinato.

Questo è buonismo dittatoriale, che distrugge le conquiste democratiche, conquistate con sacrifici immensi e la vita di tantissimi patrioti.

Il buonismo di questa sorte nasce negli animi semplici, privi di istruzione civile adeguata e responsabilità sociale e di coscienza sul loro agire e quindi facili ad essere indottrinati da chi anela a più potere, sia religioso che civile e politico.

Il dualismo, che attanaglia l'uomo sin da quando ha percepito un qualcosa di conoscenza del suo stato esistenziale, lo perseguita tuttora, nonostante che l'istruzione allargata alla massa e le conquiste nei campi scientifici e cognitivi lo avrebbero dovuto liberare dalle ideologie irrazionali e distruttive.

Più evoluta è la massa e più gravi sono gli errori che essa compie, per presunzione insana e generosità non riconosciuta.

Viviamo in un mondo determinato dalla razionalità, eppure esistono ancora esseri che si lasciano guidare come gli agnelli nel gregge.

E qui noto che l'Europa è debole e menefreghista. Non fa nulla perché è cooperante con la classe del potere mondiale.

L'europeo è diventato troppo pretenzioso, costoso, indebolito dal consumismo costrittivo, per cui, secondo il potere mondiale, ben vengano i migranti.

Arriverà il tempo dove anche loro saranno pretenziosi, lo si nota già oggi, quando mostrano poca gratitudine per tutto ciò che la società accogliente offre loro e non rifuggono l'uso della violenza per ottenere di più,, come se qualsiasi cosa fosse loro dovuta.

Ciò che accade oggi è una lotta tra differenti ideologie, quella cristiana troppo generosa e cieca e quella islamica che non rifiuta l'uso della forza.

Ci vorranno dei secoli, durante i quali si assisterà a contrasti estremi e violenti, fino a quando il piano di unificare il mondo darà i primi frutti.

A mio parere, credo che sarebbe possibile solo quando l'uomo dovesse competere contro altre civiltà dell’universo.

Una tale situazione lo costringerebbe all'unione di tutte le forze in conflitto tra di loro, per essere più forte contro il pericolo esterno.


 
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