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  Editoriali  »  La settimana santa, di Marina Pasqualini 22/12/2017
 

La settimana santa

di Marina Pasqualini





Inizia oggi e culminerà a Natale. Sette giorni che conducono al Mistero. Ma è necessario prepararsi, al di là degli acquisti, dei regali che ci faremo e che sicuramente rallegreranno gli animi di tutti. Doveroso e piacevole prepararsi ad una Ricorrenza così straordinaria. Dobbiamo e vogliamo tutti fare festa. Svaligeremo supermercati e centri commerciali, riempiremo ristoranti e ci accalcheremo estasiati davanti ai mercatini di Natale, che evocano un po' di magia. Raggiungeremo i nostri cari che non abitano più con noi, o loro ci raggiungeranno. E nel ricongiungimento riattizzeremo la scintilla dell’amore che ci unisce, a prescindere. Dal canto mio, pregusto l’allegra presenza dei miei figli che torneranno a casa per il giorno più importante dell’anno. Già li vedo riempire gli spazi vuoti con oggetti, abiti, regali, un piccolo cane e soprattutto con le loro voci, le loro risate, e insieme alle loro compagne riempiranno le stanze semideserte della nostra casa, restituendole un’anima viva.

Ma il Natale deve assumere un significato ancora più profondo, secondo me. Dovrebbe costituire un ricongiungimento con quella parte di noi che giace inascoltata, della cui presenza noi stessi ci siamo scordati, tutti presi dalle incombenze e dalle priorità della vita quotidiana. E, come dice il grande Benigni, dovremmo andare alla ricerca di quella felicità che ci appartiene, che ci hanno donato quando eravamo piccoli, e che abbiamo nascosto così bene a noi stessi, da non riuscire a ricordarci dove. Solo se la troveremo e la faremo vivere subito, senza attendere le ricorrenze, persino la morte non potrà spaventarci, perché l’unico vero disastro è quello di non aver mai cominciato a vivere davvero!

Auguro a tutti un buon Natale santo o laico, ma che sia all’insegna della verità. Basta mentire a noi stessi e agli altri, per ‘apparire’. L’unica vera bellezza risiede nella nostra autenticità, nella serena ostentazione della nostra fragilità, senza paura di giudizi esterni. Penso che se faremo questo potremo giungere alla fine di questa settimana, essendo noi stessi un po' più santi.


 
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