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  Editoriali  »  Tanto peggio, tanto meglio, di Renzo Montagnoli 06/02/2018
 

Tanto peggio, tanto meglio

di Renzo Montagnoli



Ho settant’anni, anzi quasi settantuno, e sono stato chiamato a votare non so quante volte. Come per il passato prima del giorno in cui presentarsi al seggio per esprimere il proprio giudizio c’è la campagna elettorale, cioè un periodo in cui ogni partito dovrebbe indicare i suoi obiettivi e il modo per raggiungerli. Anche trenta anni fa vigevano le promesse, poi quasi sempre non mantenute, ma almeno le Tribune televisive finivano con il costituire anche un piacevole spettacolo. Adesso purtroppo non è così, tanto che i ricorrenti proclami di questo o quel politico mi infastidiscono, mi fanno venire la nausea. In tutta sincerità non mi è mai accaduto di vedere una campagna elettorale come questa, non basata sui programmi, bensì su promesse chiaramente impossibili da mantenere, sulla demonizzazione degli avversari, sulle notizie false tese a screditare i vari personaggi in lizza. Pertanto mi chiedo come possa un elettore esprimere un giudizio sereno, considerato che qualsiasi partito dimostra una mancanza di serietà che ha dell’incredibile. Già con le candidature con parecchi condannati si è partiti con il piede sbagliato, ma poi ai vari talk show non contano più le idee, che non ci sono, ma quel che importa è gridare più forte, sommergendo la voce dell’avversario di turno. Direi che ormai ha preso piede il motto “tanto peggio, tanto meglio”. E’ uno spettacolo indecoroso che dimostra, se per caso ce ne fosse ancora bisogno, che la nostra classe politica è costituita per lo più da incapaci, da ladri e da cialtroni. I motivi per cui ci siamo ridotti così sono molteplici e non intendo affrontarli in questa sede, ricordando solo che uno di questi riviene dal cercare di votare il meno peggio. Tuttavia, piuttosto che astenersi, il che solo apparentemente sembrerebbe un atto di protesta considerati i risultati tutt’altro che apprezzabili, credo proprio che ancora una volta ci vedremo costretti a raschiare il fondo del barile per cercare il meno peggio. E’ doloroso dirlo, ma non c’è altra possibilità; questo consiglio ovviamente non vale per chi ha illimitata fiducia in qualcuno degli attuali politici, e ce ne sono, non pochi peraltro, individui che hanno sì il mio rispetto, ma che non esito a definire dei masochisti, sempre pronti a lamentarsi, mai disponibili a cambiare qualcosa. Tanto dovevo dire e l’ho detto; rassicuro che prima del giorno delle elezioni, e forse anche dopo, non ritornerò più in argomento.

 
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