Gli
inganni di un buonismo senza fondamento evolutivo
di
Lorenzo Russo
Essere
buono è oggi un dovere sociale, ma essere troppo buono è
da ignorante, con l’ eccezione che si segua scopi velati di
potere e profitto, o una fede forte ma non ancora conciliabile con lo
stato di maturità raggiunto.
La
storia ci insegna, che l'uomo ha avuto sì capacità di
sviluppo sin dal suo apparire in questa vita, ma non è stato
uno sviluppo continuo, bensì avvenuto a balzi distanti
migliaia di anni tra di loro, fino a diventare oggi un essere
fortemente progredito sia scientificamente sia tecnicamente, ma
purtroppo meno socialmente.
Da
qui è giusto ammettere che il buonismo è sì un
bene per il progredire dell'intera società, ma nello stesso
tempo va praticato con riserva a causa del non ancora raggiunto, ma
necessario, stato di maturità.
Con
riguardo agli attuali ingenti flussi immigratori, ritengo opportuno
avvisare ancora gli accoglienti a
non lasciarsi prendere troppo dagli inganni intrinsechi all'essere
troppo buoni, per non dover poi accorgersi d'essere stati troppo
ingenui e conseguentemente dover ammettere che è la forza che
detta ancora la legge economica, politica e sociale in questo mondo.
Anche
quando il cuore si rattrista, davanti alle immagini di bambini
sofferenti, perchè privi dei genitori e della indispensabile
cura e custodia, diventa palese che è purtroppo la mancanza
dell’accordo tra gli stati e l'alta finanza che dominano la
politica e l'economia mondiale che causa l'odierno dissesto sociale.
La
situazione che ne sorge, e qui specifico quella tra i buonisti, è
di confronto tra chi tende all'introduzione di restrizioni per non
creare più danni e quelli che sostengono il fine umanitario
senza tener conto della sua realizzazione pratica.
Nessuna
soluzione pratica viene quindi raggiunta, che sarebbe quella di una
ripartizione equa degli oneri accompagnata da proteste unisoni dei
popoli di tutto il mondo.
Seguendo
questo andazzo,si riscontrano unicamente casi singolari di successo
nell'accoglienza, ma sono quelli nei quali l'accolto ha un animo
buono e ingenuo come chi lo accoglie e lo dimostra con un
comportamento consono alla sua situazione e con l'integrarsi in breve
tempo.
Ne
sorge così una simbiose che giova ad entrambi e alla società
intera quale esempio da seguire.
Ma
con la massa la simbiosi non funziona e con il tempo a venire
potrebbe succedere che chi accoglie senza porre limiti e regole
rischia di diventare nel tempo a venire anche lui un rifugiato, un
migrante alla ricerca di una dimora accogliente e di un lavoro per
sostenersi.
Ed
è qui che si delinea il percorso delle vicende umane, vaganti
tra i due poli che, nell'attirarsi, danno luogo ad avvenimenti buoni
come anche deludenti e disastrosi ed agenti in rotazione, così
che nessuno ne rimane risparmiato.
Questo
è ciò che io noto nel presente e prossimo futuro, ma
non nei secoli a venire, durante i quali un seppur minimo progresso
può essere percepito e nel quale io stesso ci credo grazie
alle continue, seppur lunghissime, mutazioni delle composizioni
genetiche e fisiologiche dell'uomo.
Ma
quello che conta per ogni essere è il breve periodo diella sua
esistenza, per cui è molto difficile immaginarsi un progredire
nel continuo susseguirsi delle sopracitate vicende umane, sia oggi
come domani.
E
sono loro che contano, che lasciano i segni nella vita di ognuno,
mentre il lontano futuro è solo per i fantasiosi, idealisti ad
oltranza, i sognatori che vivono nella realtà virtuale,
irreale.
Eppure
affermo che essi sono necessari, perchè mantengono accesa la
scintilla alimentante il processo evolutivo dell'uomo.
Comunque,
ad ognuno il suo, sempre che non crei danni agli altri che sono
costretti a confrontarsi giorno per giorno con lui, e che non metta a
rischio l'ordine sociale che ha tenuto più e meno salda la
comunità intera.
Da
qui si nota l'esistenza di almeno due realtà, quella cruda, ma
necessaria a mantenere l'ordine sociale esistente, e quella
fantasiosa che viene assunta come l'unica capace di creare un mondo
migliore, tanto che i suoi sostenitori difficilmente accettano un
minimo compromesso allo scopo di mantenere unita la società.
Sono
i rivoluzionari che credono in un ordine del tutto diverso
dall'esistente, che credono di migliorare il mondo con idee lontane
dalla loro realizzazione.
Ma
sono anche esempi di virtù, sempre che siano sinceri e
credibili, fatto che è molto difficile da verificare.
Si
nota, che chi è arrivato al potere, difficilmente ha l'onestà
di lasciarlo, quando il caso lo richiedesse.
È
qui vengo nuovamente alla mia opinione, che il male è il
vivere in uno stato di immaturità e il bene il tentativo di
superarlo.
Il
bene rappresenta così la forza della sopravvivenza che
interviene sempre per evitare la fine del tutto prima del tempo
dovuto.
Un
dilemma, quindi, per chi si aspetta miglioramenti efficaci in breve
tempo.
Ed
è in questo contesto che l'uomo si aggrappa a un ordine
superiore, che diventa così una realtà virtuale, quali
sono le religioni, gli stati, le nazioni, i ricchi che si presentano
come benefattori, insomma tutto ciò che gli fa sentire di
essere protetto e per il quale è anche pronto a sacrificarsi,
quando questo credo diventasse la ragione della sua vita.
Ma
dietro a tutto questo non può che esistere un ordine
superiore, una realtà ancora oscura che tutto genera e regola,
un ordine proprio del processo evolutivo finale al quale tende anche
l'uomo, e qui spero per volontà divina.
Un
miglioramento della vita in terra richiede la decisione forte e unita
dei popoli; sono loro che si devono prendere il proprio destino in
mano, altrimenti ogni parziale azione di difesa delle vittime e della
violenza non farebbe che aumentare le ingiustizie e i soprusi già
esistenti.
Che
cosa potrebbe salvare l'Umanità, se non un ulteriore balzo
cognitivo capace di modificare i suoi geni?
E
qui l'attuale crisi climatica potrebbe indulo a risolvere i problemi
esistenziali senza l'impiego della violenza e delle guerre.
Il
tempo lo richiede, per cui sulla scia del suo percorso evolutivo, nel
quale egli da essere arcaico primitivo è riuscito a
svilupparsi fino a creare oggi un proprio mondo altamente
industrializzato e organizzato mai immaginato prima, tutto ciò
potrebbe accadere.
Di
seguito, è necessario incominciare con l'educazione di tutti i
popoli all'importanza della coesistenza sociale, possibile solo con
la modifica del sistema politico ed economico mondiale, che è
causa delle disiguaglianze e delle conseguenti emigrazioni in massa.
Il
forte sviluppo delle telecomunicazoni permette oggi di vivere e
lavorare a casa propria, fatto che aiuta a proteggere la cultura di
ogni paese contro un eccessivo mescolamento con le altre e
conseguentemente diminuisce le tensioni sociali.
È
la rivoluzione cognitiva che deve essere conseguita, al meglio
sostenendo il senso delle annunciazioni cristiane, che è
quello di raggiungere il paradiso progredendo socialmente.
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