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  Editoriali  »  Gli inganni di un buonismo senza fondamento evolutivo, di Lorenzo Russo 26/09/2020
 
Gli inganni di un buonismo senza fondamento evolutivo

di Lorenzo Russo





Essere buono è oggi un dovere sociale, ma essere troppo buono è da ignorante, con l’ eccezione che si segua scopi velati di potere e profitto, o una fede forte ma non ancora conciliabile con lo stato di maturità raggiunto.

La storia ci insegna, che l'uomo ha avuto sì capacità di sviluppo sin dal suo apparire in questa vita, ma non è stato uno sviluppo continuo, bensì avvenuto a balzi distanti migliaia di anni tra di loro, fino a diventare oggi un essere fortemente progredito sia scientificamente sia tecnicamente, ma purtroppo meno socialmente.

Da qui è giusto ammettere che il buonismo è sì un bene per il progredire dell'intera società, ma nello stesso tempo va praticato con riserva a causa del non ancora raggiunto, ma necessario, stato di maturità.

Con riguardo agli attuali ingenti flussi immigratori, ritengo opportuno avvisare ancora gli accoglienti a non lasciarsi prendere troppo dagli inganni intrinsechi all'essere troppo buoni, per non dover poi accorgersi d'essere stati troppo ingenui e conseguentemente dover ammettere che è la forza che detta ancora la legge economica, politica e sociale in questo mondo.

Anche quando il cuore si rattrista, davanti alle immagini di bambini sofferenti, perchè privi dei genitori e della indispensabile cura e custodia, diventa palese che è purtroppo la mancanza dell’accordo tra gli stati e l'alta finanza che dominano la politica e l'economia mondiale che causa l'odierno dissesto sociale.

La situazione che ne sorge, e qui specifico quella tra i buonisti, è di confronto tra chi tende all'introduzione di restrizioni per non creare più danni e quelli che sostengono il fine umanitario senza tener conto della sua realizzazione pratica.

Nessuna soluzione pratica viene quindi raggiunta, che sarebbe quella di una ripartizione equa degli oneri accompagnata da proteste unisoni dei popoli di tutto il mondo.

Seguendo questo andazzo,si riscontrano unicamente casi singolari di successo nell'accoglienza, ma sono quelli nei quali l'accolto ha un animo buono e ingenuo come chi lo accoglie e lo dimostra con un comportamento consono alla sua situazione e con l'integrarsi in breve tempo.

Ne sorge così una simbiose che giova ad entrambi e alla società intera quale esempio da seguire.

Ma con la massa la simbiosi non funziona e con il tempo a venire potrebbe succedere che chi accoglie senza porre limiti e regole rischia di diventare nel tempo a venire anche lui un rifugiato, un migrante alla ricerca di una dimora accogliente e di un lavoro per sostenersi.

Ed è qui che si delinea il percorso delle vicende umane, vaganti tra i due poli che, nell'attirarsi, danno luogo ad avvenimenti buoni come anche deludenti e disastrosi ed agenti in rotazione, così che nessuno ne rimane risparmiato.

Questo è ciò che io noto nel presente e prossimo futuro, ma non nei secoli a venire, durante i quali un seppur minimo progresso può essere percepito e nel quale io stesso ci credo grazie alle continue, seppur lunghissime, mutazioni delle composizioni genetiche e fisiologiche dell'uomo.

Ma quello che conta per ogni essere è il breve periodo diella sua esistenza, per cui è molto difficile immaginarsi un progredire nel continuo susseguirsi delle sopracitate vicende umane, sia oggi come domani.

E sono loro che contano, che lasciano i segni nella vita di ognuno, mentre il lontano futuro è solo per i fantasiosi, idealisti ad oltranza, i sognatori che vivono nella realtà virtuale, irreale.

Eppure affermo che essi sono necessari, perchè mantengono accesa la scintilla alimentante il processo evolutivo dell'uomo.

Comunque, ad ognuno il suo, sempre che non crei danni agli altri che sono costretti a confrontarsi giorno per giorno con lui, e che non metta a rischio l'ordine sociale che ha tenuto più e meno salda la comunità intera.

Da qui si nota l'esistenza di almeno due realtà, quella cruda, ma necessaria a mantenere l'ordine sociale esistente, e quella fantasiosa che viene assunta come l'unica capace di creare un mondo migliore, tanto che i suoi sostenitori difficilmente accettano un minimo compromesso allo scopo di mantenere unita la società.

Sono i rivoluzionari che credono in un ordine del tutto diverso dall'esistente, che credono di migliorare il mondo con idee lontane dalla loro realizzazione.

Ma sono anche esempi di virtù, sempre che siano sinceri e credibili, fatto che è molto difficile da verificare.

Si nota, che chi è arrivato al potere, difficilmente ha l'onestà di lasciarlo, quando il caso lo richiedesse.

È qui vengo nuovamente alla mia opinione, che il male è il vivere in uno stato di immaturità e il bene il tentativo di superarlo.

Il bene rappresenta così la forza della sopravvivenza che interviene sempre per evitare la fine del tutto prima del tempo dovuto.

Un dilemma, quindi, per chi si aspetta miglioramenti efficaci in breve tempo.

Ed è in questo contesto che l'uomo si aggrappa a un ordine superiore, che diventa così una realtà virtuale, quali sono le religioni, gli stati, le nazioni, i ricchi che si presentano come benefattori, insomma tutto ciò che gli fa sentire di essere protetto e per il quale è anche pronto a sacrificarsi, quando questo credo diventasse la ragione della sua vita.

Ma dietro a tutto questo non può che esistere un ordine superiore, una realtà ancora oscura che tutto genera e regola, un ordine proprio del processo evolutivo finale al quale tende anche l'uomo, e qui spero per volontà divina.

Un miglioramento della vita in terra richiede la decisione forte e unita dei popoli; sono loro che si devono prendere il proprio destino in mano, altrimenti ogni parziale azione di difesa delle vittime e della violenza non farebbe che aumentare le ingiustizie e i soprusi già esistenti.

Che cosa potrebbe salvare l'Umanità, se non un ulteriore balzo cognitivo capace di modificare i suoi geni?

E qui l'attuale crisi climatica potrebbe indulo a risolvere i problemi esistenziali senza l'impiego della violenza e delle guerre.

Il tempo lo richiede, per cui sulla scia del suo percorso evolutivo, nel quale egli da essere arcaico primitivo è riuscito a svilupparsi fino a creare oggi un proprio mondo altamente industrializzato e organizzato mai immaginato prima, tutto ciò potrebbe accadere.

Di seguito, è necessario incominciare con l'educazione di tutti i popoli all'importanza della coesistenza sociale, possibile solo con la modifica del sistema politico ed economico mondiale, che è causa delle disiguaglianze e delle conseguenti emigrazioni in massa.

Il forte sviluppo delle telecomunicazoni permette oggi di vivere e lavorare a casa propria, fatto che aiuta a proteggere la cultura di ogni paese contro un eccessivo mescolamento con le altre e conseguentemente diminuisce le tensioni sociali.

È la rivoluzione cognitiva che deve essere conseguita, al meglio sostenendo il senso delle annunciazioni cristiane, che è quello di raggiungere il paradiso progredendo socialmente.


 
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