Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Editoriali  »  Una fiera da sogno, o un sogno di fiera 20/05/2007
 

Una fiera da sogno, o un sogno di fiera?

 

Il colpo d'occhio è stupendo: il corso Vittorio Emanuele, che attraversa tutto il centro, è affollato dai gazebo di ben 314 espositori, costituiti quasi esclusivamente da piccole case editrici, alcune delle quali di recentissima costituzione al punto che, non avendo ancora pubblicato, espongono sui banchetti la promessa di farlo.

Sono le 9,30 del mattino di domenica 20 maggio, ma il pubblico è già folto, tanto che la stima effettuata a mezzogiorno parla di circa 70.000 visitatori.

E' questa la splendida realtà de La primavera del libro allestita a Villafranca di Verona con l'intenzione, nemmeno tanto nascosta, di fare un'agguerrita concorrenza al Festival Letteratura di Mantova e addirittura alla Fiera Internazionale del Libro di Torino.

Al riguardo, basti vedere gli ospiti presenti in questa magnifica giornata di sole, autori in carne e ossa che è possibile incontrare e con cui si riesce anche a conversare.

Ai tavolini del Bar Centrale, intenti a gustarsi un caffè con le famose sfogliatine, altro vanto famoso di questo paesone del veronese, ci sono Roberto Saviano, Alessandro Piperno e Tullio Avoledo. In piedi, un po' più in là, accalorati in una discussione, si notano Niccolò Ammaniti e Leonardo Colombati. L'atmosfera è allegra e quindi niente diatribe, ma colloqui di pura letteratura a cui i normali lettori possono assistere in prima fila godendo di concetti didascalici, di opinioni difese con vigore, ma senza astio.

Il gazebo del Foglio Letterario vede la presenza dell'inossidabile e onnipresente Gordiano Lupi. Non so, guardi Rai1 e lui c'è, passi su Rai2 e lo trovi ancora; mi ricorda tanto Saddam che aveva diversi sosia.

Comunque, scambio due chiacchiere e non mi riconosce, anzi mi scambia per uno dei tanti autori che ha sbeffeggiato nel suo libello “Nemici miei” e allora sta sulla difensiva. Riesco a farmi riconoscere, ma sembra che abbia ancora qualche dubbio e infatti mi dice: - E' stato contento, signor Bilancia, del ritratto che le ho fatto in Serial Killer italiani? Se ha qualche cosa da dire, posso sempre riscriverlo o magari metterla fra gli Orrori tropicali.

All'improvviso un rumore assordante e sullo spiazzo antistante il castello scaligero atterra Luca Masali con uno dei biplani di D'Annunzio. Si porta dietro una bella ragazza che ha trovato in soffitta, un'inglesina. Si sa già che si fermerà poco, perché ripartirà prima del mezzogiorno alla ricerca di una perla alla fine del mondo.

La vera, autentica sorpresa però giunge alle 10 e in un tripudio generale si affacciano sul corso loro, sì proprio loro! Andrea Camilleri e Luca Zingaretti presenziano insieme a questa kermesse letteraria, stranamente snobbata dalla nota trasmissione di Rai 3  Fahrenheit perché pare che Marino Sinibaldi pretendesse che fra le star figurasse anche un altro nome e dopo vedremo quale.

Sono preceduti da Catarella, o meglio da chi interpreta Catarella, e che in mancanza di una porta in cui andare a sbattere centra il primo lampione che trova. Risultato? Interruzione della corrente elettrica per circa 30 minuti.

Mi perdo un po' in questa massa fluttuante, in questo fiume di gente che scorre impetuoso, ma non posso fare a meno di notare che, davanti alla chiesa, c'è lo stand delle Edizioni Paoline, con l'ultimo libro di Benedetto XVI, guardato a vista da quattro aitanti guardie svizzere che, ogni tanto, si fanno gli occhi dolci fra di loro.

Purtroppo, unico difetto della perfetta organizzazione, dall'altra parte della strada c'è lo stand islamico, con diversi edizioni di un unico volume: il Corano. Ci sono poi manuali vari, di uso pratico: Come fabbricarsi una cintura esplosiva; Il kamikaze perfetto; Il paradiso di Allah (vietato ai minori di 18 anni).

Indubbiamente le edizioni Paoline mostrano una maggiore varietà e, oltre al citato testo di Ratzinger, ci sono titoli che non possono che costituire richiamo: L'astinenza sessuale nei cardinali ultraottantenni; Atti impuri.

E alle 11 accade il fattaccio, con un islamico un po' alticcio che scaglia un Corano contro il Gazebo delle Paoline. La risposta è immediata e il volume di Benedetto XVI, con il perfetto lancio parabolico di una guardia svizzera, centra la testa di un iman. Scoppia così la battaglia, a colpi di libri, che si esaurisce nel giro di una decina di minuti, quando dalla chiesa esce candido proprio lui, con la barba fluente e le braccia aperte. E così Marco Salvador si mette a urlare:  - Fratelli, il quarto comandamento, la casa del quarto comandamento!

Da nemici diventano amici e ora Corani e libri cattolici fioccano sulla testa del povero Salvador, che rientra precipitosamente in chiesa.

-  Scommettiamo che non ne esce fino a questa sera?

Mi volto e mi trovo di fronte Remo Bassini, con la camicia tutta coperta da schedine del Totocalcio, del Totip e del Superenalotto.

Prosegue: - Dicono di Marco che abbia per amante Clelia.

Gli faccio: - E tu come lo sai?

- Voci, voci rubate.

 

Il tempo corre, c'è tanto da vedere che gli occhi si affaticano, ma ciò non mi impedisce di notare, appoggiato a un muro, un tipo arcigno, fra lo schifato e l'incazzato. Sto per chiedermi chi sia, quando nella calca s'alza una voce forte, squillante: - Eraclito, dove sei?

La vedo subito, in mezzo a tante teste, ed è lei, non c'è dubbio: Cinzia Pierangelini fende la folla alla ricerca della sua creatura, accompagnandosi con il violino, un suono melodioso che dovrebbe costituire un richiamo irresistibile per il suo Eraclito.

E lui, invece, che fa?

S'infila nel muro, imprecando:

- Eraclito, qui, Eraclito lì, mai un attimo di tregua. Rompi ancora un po' che ti scrivo io una recensione delle mie!  

 

Mi accorgo che è quasi mezzogiorno e la gente, a messa finita, comincia a uscire dalla chiesa. Truccato, con barba e capelli verde Irlanda, in modo da non farsi riconoscere, c'è anche Marco Salvador, ma le sorprese non sono finite, perché sulla porta del tempio, a salutare le sue pecorelle, c'è Don Luisito Bianchi. Ha entrambe le mani impegnate: nella destra non tiene un breviario, ma La messa dell'uomo disarmato; nella sinistra tiene una pistola… ad acqua.

La radiolina gracchia qualche cosa, una voce non sconosciuta: è Marino Sinibaldi che lancia un monito agli organizzatori.

- Che sia la prima e l'ultima volta. Alla prossima, se volete che ci sia, dovete invitare anche Milvia Comastri, che così mi intervista. E che cazzo, un uomo ha il diritto, dopo tante interviste che fa, di essere pure lui intervistato. Pretendo che sia Milvia Comastri, eccellente scrittrice, quella per intenderci di “Donne, ricette, ritorni e abbandoni”, un volume che consiglio a tutti, con esclusione delle ricette. Ho provato a farne una e da due giorni giro con l'orinale in mano...

Mentre mi accomiato, con dispiacere, da questa festa, giunge l'ultima notizia: a Dossobuono, fermato e trattenuto dalla polizia, il regista Ermanno Olmi. Nel baule dell'auto aveva martelli e chiodi e si sa per certo che si dirigeva verso Villafranca

 

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014086625 »