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  Editoriali  »  Liberi pensieri sul divenire del futuro, di Lorenzo Russo 14/03/2021
 
Liberi pensieri sul divenire del futuro

di Lorenzo Russo





L'uomo ha bisogno di Dei buoni, che lo controllino e avvisino dei pericoli che egli stesso si crea con i suoi comportamenti egocentrici, con il suo voler essere buono senza usare la ragione.

Ha bisogno di una istanza morale che si fondi sulla tradizione, sull'educazione ricevuta dai suoi genitori, dai buoni maestri delle scuole elementari.

La vita deve diventare di nuovo focalizzata sul piccolo centro del paese, affinchè non scompaia definitivamente l'identità di appartenere a una Nazione con una cultura formatisi nel corso dei secoli e quindi sentita e meritata fortemente.

Riconoscere i pericoli che il globalismo in atto porta deve diventare un obbligo civile per ogni cittadino, perchè egli deve diventare cosciente della sua corresponsabilità per il futuro del pianeta e dei suoi abitanti.

I pericoli maggiori sono il dipendere dalla volontà dell'alta finanza, delle a essa correlate banche centrali ed elite politiche, che vogliono servi per realizzare il progetto di dominio mondiale.

A loro interessa poco o nulla della identità dei popoli, quale prodotto di lunghissime e alternanti vicissitudini storiche.

Presi come sono dal concetto di essere più intelligenti ed istruiti, si ritengono insostituibili per il bene del pianeta e di tutti i popoli che lo abitano.

Si elevano quindi loro stessi a capi, di tutti e tutto, perchè si ritengono gli unici in possesso dei requisiti necessari a coprire tale ruolo.

È in atto un conflitto tra piccoli Dei, quali sono le nazioni con i loro centri storici rispecchianti il difficile percorso seguito, il loro linguaggio formatosi nel corso dei secoli, e grandi Dei che guardano solo al dominio razionale e costrittivo e quindi senza anima.

La globalizzazione è, nell'attuale sistema economico del profitto senza limiti, nemica dell'individuo, della sua creatività fantasiosa con la quale è capace di creare coesistenza pacifica nella tutela del differente.

È questo che si dovrebbe considerare, per evitare che gli individui del futuro diventino numeri in un sistema troppo rigido e autoritario per essere buono e vivibile come esseri umani.

I nuovi padroni detteranno la loro volontà e gli altri saranno servi schedati secondo il tipo di impiego loro affidato.

I nomi e cognomi spariranno e con loro la storia, la fantasia e i sentimenti che li hanno creati.

Infine il pianeta stesso non sarà altro che un deposito di immondizie e scarti di produzione, di dati e numeri di prodotti catalogati, di attrezzi e macchinari elettronici adibiti al controllo della popolazione e a produrre quel tanto per sfamarla, e infine di quelli speciali adibiti all'esplorazione dell'universo per impadronirsi di altri pianeti dove poter sopravvivere.



Il mondo come lo conosciamo non esisterà più, per cui chiunque non si adotterà al sistema verrà isolato in un posto recintato e sconosciuto.

Non ci sarà più la possibilità di replicare, ancor meno di ricorrere all'aiuto di un difensore legale, perche esisterà unicamente la legalita del sistema, cioè quella a senso unico e senza possibilità di ricorso.

La democrazia cesserà di esistere; e qui aggiungo che sono i cittadini stessi che causeranno il suo fallimento.

Lo si nota già oggi, dove la politica è un occupare poltrone e relative prebende e i cittadini non fanno nulla, per negligenza, opportunismo personale, incoscienza sociale, in poche parole menefreghismo generale.

La classe delle elite ha già capito che è impossibile governare questo mondo senza l'autorità e la impiegheranno senza esitazione.

Le cause di questo cambiamento sono molteplici, tra le quali mi sembra che la più importante sia la mancanza di difesa dei principi sani per la coesistenza umana, quali sono la morale e l'etica.

La loro mancanza genera il dissesto sociale che è oggi in aumento.

E qui aggiungo, l'incapacità dell'uomo a praticare la procreazione responsabile, la perdita dell'autorità dei genitori sui figli, che crescono senza validi esempi da imitare.

Tutto questo che ho descritto potrebbe accadere, se i popoli non smetteranno di preoccuparsi solo del loro piccolo giardinetto, dove vivono da ignoranti.

Non pensano che il piccolo giardinetto non può esistere da solo, perchè è parte di un insieme molto più grande, complesso e insidioso e quindi capace di distruggere tutto senza ragione e preavviso.

Se l'individuo non è capace di vivere da solo, non lo è neanche in una comunità priva delle regole di convivenza solidale.

E come la mettiamo con l'arte in tutte le sue espressioni, quali poesia, scrittura, opere artistiche, musica, teatro ecc?

In questo mondo che ho descritto non ci sarà posto per lei.

Naturalmente il descritto è ipotetico. Potrebbe accadere, come risultare una pura immaginazione, per cui mi auguro che l'Umanità sappia prendere nel tempo dovuto le giuste decisioni che le garantiscano un buon futuro.

È sempre stato così per l'uomo, con riguardo al bene e al male. Si avvicendono, con o senza la sua partecipazione.

Ma oggi, e considerando la situazione ambientale, il forte sviluppo demografico e lo stadio raggiunto degli armamenti, esiste realmente il pericolo della sua estinzione.

Non rimane che sperare che i saggi e intelligenti riescano a prendere le redini nelle loro mani, affinchè l'Homo Sapiens possa sopravvivere, se non in terra, almeno altrove.


 
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