Il giorno della memoria
di Renzo Montagnoli
Oggi, 27 gennaio, è il
giorno della memoria, ricorrenza introdotta dal nostro paese con una legge del 2000 in adesione a una
proposta internazionale volta a ricordare le vittime del nazismo e del
fascismo, con particolare riguardo a coloro che furono eliminati
sistematicamente solo per il fatto di appartenere a una razza, oppure di avere
un diverso credo religioso o un orientamelo sessuale
particolare.
Infatti, nel corso della
seconda guerra mondiale, ma anche negli anni immediatamente precedenti, la
Germania adottò un piano volto a sopprimere ebrei, omosessuali, zingari,
testimoni di Geova, Pentecostali, Untermenschen (cioè
sottouomini, come venivano considerati i russi). Nel girone infernale
rientrarono anche i disabili e i dissidenti politici.
Quante furono le vittime?
E' difficile quantificarlo con esattezza, ma la stima è di circa 16 milioni di
esseri umani uccisi con esecuzioni sommarie o periti per stenti. Di questi
circa sei milioni furono ebrei, oggetto di persecuzioni anche in passato.
E' giusto ricordare
perché un simile orrore non abbia più a ripetersi, ma secondo me non si possono
tacere tutti quelli eliminati unicamente perché componenti di un'altra razza, e
allora preferisco pensare che oggi vengano ricompresi anche il milione e
trecentomila armeni che i turchi in vario modo
soppressero, nonché i milioni di nativi americani uccisi dai conquistadores spagnoli e dai coloni degli Stati Uniti e
del Canada, sempre dimenticati, ma erano genti che vivevano sulla loro terra,
avevano tradizioni, delle civiltà che finirono per
soccombere alle violenze degli invasori.
La storia dell'uomo è
purtroppo costellata da genocidi, fin dai suoi primordi, e il fatto che
l'ultima grande strage sia accaduta non più di una settantina di anni fa lascia
dei dubbi sull'evoluzione della specie.
Del resto, fino a quando
ammetteremo le guerre per risolvere i contrasti, gli olocausti saranno sempre
possibili, a riprova che l'uomo, a volte, riscopre in
se stesso una bestialità non riscontrabile nemmeno fra gli animali.
Se oggi è un giorno della
memoria, questa è corta per alcuni, individui che si affidano a un negazionismo
farneticante per difendere il loro concetto aberrante di supremazia della
razza. Non sono casi sporadici, anzi stanno diventando sempre più frequenti;
questi signori, ma signori è un termine troppo
rispettoso nei loro confronti, cercano il mito della superiorità per ovviare
alla loro debolezza, per riscattare ai loro occhi le inesistenti qualità umane
che li contraddistinguono.
Il razzismo serpeggia
nell'ignoranza e purtroppo questa si sta espandendo in un mondo in cui gli
interscambi sono sempre più frequenti; la paura del diverso poi viene abilmente
giocata da governi per distogliere l'opinione pubblica dai veri problemi. E'
come una calunnia che poco a poco fra presa sugli individui, alimentando nei più l'indifferenza e in altri la violenza, due miscele
esplosive che, combinate, possono giustificare qualsiasi azione, anche la
sistematica eliminazione di esseri umani.
Occorre quindi vigilare,
non prestare facilmente ascolto a campagne più o meno larvate che inducono
l'insorgenza di un concetto razziale, perché oggi può toccare ad altri, ma
domani potrebbe toccare anche a noi di essere vittime di un genocidio.
P.S.:
L'immagine fotografica
che segue è una scultura in materiale refrattario opera di Mara Faggioli e dedicata all'olocausto. Rappresenta uno dei
tanti bimbi dei lager sottoposto alle crudeli sperimentazioni del famigerato
Dr. Menghele. Chi era costui?
Così lo descrive Mara:
Il Dott. Josef Mengele fu
certamente tra i peggiori criminali nazisti.
Ad Auschwitz effettuò atroci, orribili ed agghiaccianti esperimenti sui
bambini, in particolare sui gemelli.
Prelevava, senza anestesia, parti di fegato o di altri organi vitali, praticava
iniezioni di virus e trasfusioni incrociate, iniettava metilene blu negli
occhi, al fine di mutarne il colore, ma l'unico risultato, dei suoi folli e
insensati esperimenti, era quello di procurare la cecità dopo atroci e inutili
sofferenze.
Ed altro ancora……..
Penso che si possa notare in quella
posizione fetale tutto il dolore di un bimbo a cui è stata negata la vita così
atrocemente.
A un bimbo del lager
di Renzo Montagnoli
Non più lamenti
né sofferenze.
Finalmente libero
da un mondo
senza futuro
ritorno a te,
mamma,
puri spiriti
nella pace
dell'eternità.
(Liberamente ispirata
alla scultura di Mara Faggioli)