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  Editoriali  »  Pasqua bussa, come ogni anno, alle nostre porte, di Lorenzo Russo 08/04/2009
 

Pasqua bussa, come ogni anno, alle nostre porte.

 

Pasqua = Resurrezione. Cristo uomo salì sulla destra del Padre, che è anche di tutti gli uomini. Io, bambino, credei a ogni parola, sentii sentimenti d'amore verso il Figliolo di Dio, promisi di essere buono e obbediente, per il resto ero ancora troppo piccolo.

Più tardi, nell'adolescenza, ebbi i primi problemi con il tutto. Le mie preghiere rimasero in me, vuote, aride, solo parole come tante altre; io, l'essere, persi la capacità di pregare come feci da bambino. Riconobbi, così, di diventare adulto ed essere sulla via verso il mondo dei grandi. Non credei più nel trasmesso, capii che il tutto era lontano da me, dalla mia vita terrena, divenne come un racconto di una fiaba. Mi sentii uomo, uno dei tanti nel nostro pianeta, un uomo alle cui possibilità e abilità poter affidare la mia vita. Da qui non fui più tormentato dai rimorsi di coscienza per aver fatto una scappatella, per aver insultato un compagno, un professore, cosa che prima mi fece rabbrividire, come se fosse stato un peccato grave; no, mi sentii improvvisamente libero da tutto ciò, provai un sollievo e cominciai ad accettarmi com'ero, un ragazzo normale, senza complessi, pronto a voler migliorare, dopo aver accertato di aver fatto degli errori. Così migliorai e mi accorsi di essere io, Lorenzo, e non più un bambino, sempre bambino anche a tarda età. Cristo, il mio, o, l'altro trasmessomi allora, rimase sempre il mio maestro, non come persona, ma come ideale, suggerimento, esempio di vita.

 

Cristo è sempre qui, anche oltre i tempi: le tremende guerre, i conflitti, le carestie causate dalla natura e dall'uomo, non hanno nulla a che fare con Lui; è il male che, malizioso, falso, opera nell'uomo, dandogli la giustificazione del suo agire. Solo dopo, quando la sua opera ha raggiunto un livello di manifestazione grave, riesce a capire l'inganno; troppo tardi, però, per rimediare. Alla fine delle due grandi guerre mondiali, nelle quali l'uomo fu strumento del male nel tentativo di creare un mondo migliore, credei che egli fosse diventato finalmente maturo e non volesse più commettere atrocità. Invece, nulla mutò. Finite le guerre, seppellite, piante e onorate le vittime, arrivarono gli affaristi, fino allora rimasti in sordina, quelli che hanno sempre le redini in mano, che con eloquenti e convincenti parole ristabilirono lo stesso ordine economico di sempre. Alcune denominazioni furono sostituite da altre nuove, per dare al tutto un senso nuovo e giusto: repubblica, democrazia al posto di monarchia, oligarchia e così via.

Dove erano i seguaci di Cristo, coloro che dovevano avvertire dell'inganno, che dovevano far capire che, invece di distruggere e poi ricostruire per gli interessi di pochi, si sarebbe dovuto trasformare per conservare? Cristo il risorto è la meta di sempre, di allora come di oggi e di domani, e fino a quando avremo capito, che sta a noi di cambiare la società. Pasqua è resurrezione contro l'ingiustizia, ingenuità, ignoranza, debolezza, egoismo proprio e altrui, superstizione, avidità. Incominciamo a emanciparci, siamo certi che la verità è certamente altrove, là dove Cristo ci ha indicato. L'evoluzione deve fare con noi uno sforzo veramente notevole, per farci raggiungere quella meta; se osserviamo la situazione attuale, non possiamo essere troppi ottimisti.

 

Cristo, il progressista, il filosofo dell'avvenire, l'antipodo del dualismo terrestre ha pagato per la nostra incomprensione, convinto della sua missione, si oppose ai potenti del suo tempo, mise in questione le loro intenzioni e operato, schierandosi dalla parte dei deboli, degli sfruttati, che consolò e promise loro salvezza e felicità nell'altro mondo. Non si oppose all'ordine del suo tempo; affermando di dare a Cesare quello che era di Cesare, accettò l'ordine esistente, non si oppose quindi al processo della natura in corso. La sua missione aveva come scopo di consolare l'umanità, di indicarle la via da seguire, affinché un giorno possa trovarsi in un mondo giusto, pacifico, umano. Sapeva anche che con le rivoluzioni, aggressioni, non si creerebbe altro che lo stesso ordine, in cui i nuovi capi sarebbero stati uguali ai predecessori. Il compito del cristiano è quindi di essere testimone, promotore di un'ideologia voluta dal Creatore e realizzabile nel contesto dell'evoluzione. Molti, Lo hanno seguito e Lo seguiranno ancora, fino al momento in cui la sua verità diventerà anche la nostra.

 

Cristo, il messia, gli apostoli, i primi che lo amarono e capirono, i molti altri che lo seguirono nel corso di due millenni, sono dimostrazione, che qualcosa di nuovo e voluto dal Creatore è in corso, segnano un passo decisivo nel processo evolutivo.

 

Due millenni sono molti, per noi piccoli mortali ma nulla per il creato, dove tempo e spazio assumono altri significati. Gli ideali che il Figliolo di Dio ci comunicò sono così profondi, da farci credere di poter diventare esseri in un altro mondo, per il nuovo come disse Lui, quel nuovo che era ed è sempre qua, fin dall'inizio dei tempi, perché scritto nel libro dell'evoluzione. Lui, portatore di speranza, vittima del suo destino, annunciò l'inizio di una nuova era. Lo dobbiamo amare, volere e seguire, perché in Lui c'è pace, serenità, giustizia e futuro.

 

Abbiamo rischiato sempre molto, fatto guerre per raggiungere scopi meschini, per difendere il nostro piccolo mondo, ipocrita, falso, ingiusto, perché non rischiare la vita per seguire Lui nel suo mondo.

Le utopie di oggi sono le realtà di domani, dobbiamo solo volere fortemente tutti insieme e allora sarà possibile.

 

Buona Pasqua, resurrezione per tutti,

 

Lorenzo Russo

 

                                                                                          

 
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