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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  A Giorgio, un argentino che vorrebbe essermi amico di Milvia Comastri 20/10/2006
 

A Giorgio, un argentino che vorrebbe essermi amico.

 

Quei bambini. Quei bambini strappati

dai ventri ricoperti di sangue di madri agonizzanti,

quei bambini dall'identità scippata,

quei bambini allevati dagli stessi carnefici

dei loro padri, padri di nulla colpevoli, ma annientati,

e dal cielo gettati nelle acque sepolcrali

di un oceano incurante.

Quei bambini che non conosco,

quei bambini cui hanno cucito gli occhi,

quei bambini, uomini oggi 

orribilmente consapevoli

di aver amato un padre che ha ucciso il loro padre.

 

Quei bambini orfani due volte

mi stanno incollati all'anima,

mi gonfiano il cuore con il loro pianto,

mi straziano con il loro schizofrenico amore.

E come puoi dirmi, tu, con il tuo stolido sprezzante sorriso:

“Si stava bene, allora, in Argentina:

bastava farsi la propria vita,

e occuparsi soltanto delle piccole faccende quotidiane.

Si stava bene, allora, in Argentina. “

 

 

 
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