Novembre
Novembre
ha la veste lurida e sdrucita,
che ha l'odore di case abbandonate.
Ipocrita
e bugiardo, a volte si presenta
indossando un mantello rilucente:
solo un abito usato, rubato stoltamente
sul banco del mercato di settembre
Solo un
palese inganno. Dalla dorata cappa
scendon fili
spezzati, deboli punti
cuciti in fretta senza alcun amore
con rocchetti di nebbie appiccicose.
Novembre
ha gli occhi spenti,
le palpebre pesanti.
Livide
occhiaie gli dilagan sul
volto.
Non c'è
sorriso, sopra le sue labbra.
Il corpo
è curvo, e si trascina lento
In un
immobile tempo
senza storia.
Ha mani
vuote e scarne,
non ha orologio ai polsi, non strumenti
per scandire minuti di passione.
Novembre
non ha
gerle di sogni.
Novembre
mi assomiglia:
è a me uguale.