Tramonti
di Danila Oppio
Il tramonto spargeva
Petali di gerbere aranciate
Sopra ortiche che irritavano
Le sue membra stanche
Raccolse ranuncoli selvatici
E piccoli fiordalisi
Che riflettevano ignari
Tersi cieli di torrida estate
La natura esplodeva feconda
Di una rinnovata vita
Mentre un'anima invecchiava
Tra l'alba e la notte stellata
Le mani, quelle storte dita
Che dalla vita raccolsero ben poco
Si aggrapparono a una nube
Che, transitando, il sole oscurava
Volse gli occhi al cielo
Mentre un volo di rondini
L'accompagnava garrendo
Verso un'alba infinita
|