Quel
che siamo oggi
(lettera
a cuore aperto, ad una cara amica)
di
Danila Oppio
Non
siamo più quelle
o
quel che eravamo.
Le
nostre cellule
in
sette anni si disgregano
e
nuove si rifanno.
E
ciò che fummo
s’è
disperso nella nebbia
del
passato, andato in fumo.
Sepolto
dagli anni,
che
con noi sono cresciuti.
Così
la nostra mente
non
è più uguale a quella
del
tempo che fu,
in
quel tempo che tu
ed
io, eravamo inesperte.
La
traccia sporca
S’è
trasformata
In
una scia di luce.
Se
prima affogavamo
nelle
tenebre dell’incoscienza
o
nella fuggevole gioventù
ora,
credici, di quell’ombra
niente
è rimasto più.
E
quel che pensi sia
una
triste traccia nera,
non
è che una passeggera scia.
Come
le macchie d’olio nere
scaricate
dalle petroliere
sulla
superficie dell’oceano
di
tanto in tanto emergono.
Ma
poi si disperdono.
Così
le insicurezze, e i piccoli
o
grandi errori di gioventù.
è
ora di cacciarli giù.
Chi
sei tu ora?
Chi
siamo noi, se non
quelle
giovani ragazze
un
poco o molto pazze
così
poco esperte
di
questa nostra vita.
Ora
siamo consapevoli,
che
i passi fatti nel cammino
hanno
preso la giusta strada.
Nulla
da rimpiangere,
nessun
rimorso, e bada
Che
è l’oggi la vita vera
Costruita
mattone su mattone
Da
scelte errate, e da quelle buone.
Guarda
al risultato…è ciò che conta.
Se
qualcosa non è stata compiuta
È
perché così doveva andare
Ma
non per questo ci dobbiamo fermare
o
starci su a rimuginare.
Rimpiangere
quel che non si è raggiunto
Non
ha senso alcuno. Se davvero
ci
avessimo con tanta grinta provato,
se
solo lo avessimo voluto
con
ferrea volontà, l’avremmo avuto.
O
forse altri ce l’hanno impedito.
Destino
è che siamo quel che siamo.
E
quell'ombra di cui parli, cacciala via.
Non
serve, è deleteria.
Il
passato l'hai lasciato alle spalle,
il
futuro non lo conosci, è il presente che vale.
E
gli operai che finalmente
hanno
finito i loro lavori,
e
i biscotti al cioccolato, consolatori.
Ed
io che sono qui, lontana fisicamente,
ma
vicinissima a te e sai che vorrei abbracciarti
e
con te parlare su tanti argomenti.
Di
questo tuo descrivere con arte
con
dovizia di particolari le tue giornate,
soprattutto
quella di ieri.
Ti
ho letto volentieri,
e
avrei voluto che tutto questo
avessi
potuto raccontarmelo di persona,
sedute
davanti ad una tazza di tè
(pardon,
di cioccolata con la panna)
sgranocchiando
un paio di biscotti.
Ha
un potere forte, il cioccolato,
aumenta
la serotonina, tonifica
e
come il suo nome, serafica!
Per
il cammino fatto lungo la vita
di
questo dobbiamo solo dire grazie
Come
cantò Violeta Parra,
“gracias
a la vida”
Grazie
alla vita, che, malgrado tutto
È
sempre meravigliosa.
L’esperienza
è un raro privilegio
E
se pur fosse stata negativa
non
va mai considerata
un
male, o di cattivo presagio.
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