Sonetti
appesi
di
Danila Oppio
Carezzati
dai raggi di sole,
intrecci
e sequenze di parole.
Sonetti
appesi a fili d’argento
mossi
da lieve soffio di vento.
Niente
che turbi l’anima quieta
solo
pensieri che il cuore allieta.
Il
sole sorge e tardi tramonta
intanto
calma la notte affonda.
Ciò
che in passato mi fece paura
Ora
apprendo che dolore non dura
per
lungo tempo: svanisce e sfuma
tale
l’onda sul mare che schiuma.
E
se posso trovare la rima
senza
scordare la metrica prima
in
quartine poetar mi conviene
sì
che al poeta il verso appartiene.
Son
ora in auge liberi versi
vari
poeti ne sono avversi
nessuno
più brama legami e catene
ormai
mutate in essenze aliene.
Tuffata
in pieno romanticismo
forse
in poco d’anacronismo
temo
che’l Manzoni a tal riguardo
non
degnerebbe lor d’uno sguardo.
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