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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  A Selene, di Danila Oppio 26/10/2019
 
A Selene

di Danila Oppio



Venerata quale dea,

da arcaiche civiltà adorata.

Musa dei poeti, ispiratrice.

Ammantata d’argenteo velo

illumini il velluto della notte.

Incantevole apparizione

d’eterna tua giovinezza.


L’uomo volle violentarti

esplorandoti da vicino.

Allunò e poi stralunò.

Calpestò il tuo bel visino

e quel che scoprì di te

gli apparve inospitale:

polvere crateri arido mare.


Son ben cinque decenni

cui l’arcano fascino svanì

L’uomo che volle vederti nuda

parlò al mondo del tuo segreto.

Sei luce riflessa del sole

che dolce di notte accarezza

il volto tuo adombrato.


Non è forse questo l’amore?

Ma, nel cielo notturno ancora

appare a  insonni sognatori

il tuo Monnalisiaco sorriso

avvolto in alone di mistero

incanta, nell’estasi poetica

chi di te ancor s’innamora.



 
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