LA RONDINE E
LA VALIGIA
Quattro argini di plastica dura
stretti da una fibbia per pantaloni,
dentro, tutto quello che
poteva mettere di casa sua.
Vi presento la valigia di mio padre…
La pressava fino all'orlo,
di nuove e vecchie nostalgie,
spingendola con le ginocchia
per non farla tracimare.
Quello che restava fuori,
lo serrava nella mano,
una pena fra le dita
e un nodo per non dimenticare.
Emigrava, quasi mai a primavera,
con l'unico vestito a coda di rondine.
Cullava la mia foto, cercava pane,
mangiava grasso nei binari.
Mio padre, a volte, tornava sui suoi
passi,
riempiva di magie la valigia,
e, d'improvviso, gli occhi di mia madre,
erano lucciole d'estate.