IL GABBIANO ESILIATO
Discriminante l'ampia spuma bianca
ondeggia tossica sul mare inquieto,
maligna escrescenza della cloaca:
č isola morta nella pianura
d'acqua viva.
Plana nell'aria il volo, le ali bianche
distese spingono l'ombra sui grumi
neri di sabbia dove il nido č morto.
Cerca col gemito che spacca il cielo
le sagome tonde.
Lamine sonore taglienti i suoi urli
di dolore e fame. Spezza la rete,
taglia col volo il filo dei terrazzi,
invade il cemento, col capo altero
mira vie e balconi.
La cittā gli invia un metallico approdo:
l'antenna della tivų, alta, librata
nel cristallo fresco di tramontana.
Sul filo sottile poggia le zampe,
chiude le ali, ascolta
zirli umani sul filo andare insani.