Le tue fanghiglie
Rantolano lungo calli romite
illusioni decrepite, logorate
da rimbombi franati e sordi
di eclatanti sberleffi in volto.
Trituri vergini germogli tu,
con stolti sconvolgimenti,
obbrobriosità di pensiero
falcidiano intenti sinceri.
Trasformi carezze in graffi
confondi vecchie ferite tue
con corteggiamenti timidi
crei cortecce all'egoismo.
Quello sguardo bugiardo,
trae in inganno l'ingenuo,
il prostrarsi alle paranoie
rende stupido il desiderio.
Lasciarti nelle tue fanghiglie,
è, il minimo verso la salvezza,
lontano dal tuo vivere opaco
di visionaria delirante e sola.
|