L’aratore
di
Franca Canapini
apò
tès gès (voce mandata fuori dalla terra)1
Nei
secoli dei secoli
seme
da seme
corpo
da corpo
venire
al mondo
solo
per
arare
a
testa bassa
la
Terra
Aprirla
solcarla
seminarla
imparare
ad amarla
in
ogni sua fibra conoscerla
in
ogni sua reazione
nel
suo piacere e in ogni contrazione
È
così che in un mattino ordinario
di
fatica di sudore e di pena
dalla
buia profondità della sua essenza
si
sprigiona e appare all’aratore
il
Vecchio Bambino
il
Sapiente suo specchio
l’Aratore
Eterno di civiltà
Tarconte
ora lo sa
la
terra non mente mai
tiene
il futuro nelle sue mani – zolla
dà
voce all’energia del Mondo
che
s’invera a ogni giro di primavera
Da Semi
nudi ( puntoacapo, 2021)
1
Apò tès gès: Nei Commenta Bernensia alla
Farsaglia di
Lucano
si sostiene che Tages dettò la scienza dell’aruspicina
e
poi non comparve più. Poiché era sorto dalla terra, fu
chiamato
Apò
tès gès, che nella lingua etrusca vuol dire “voce
mandata
fuori dalla terra”. Tale espressione è solo una delle
tante,
anche fantasiose, ipotizzate per spiegare l’origine del
nome
della divinità etrusca. L’ho scelta per il significato
che
le
si attribuisce e per il suono suggestivo che la fa assomigliare
a
una formula magica.
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