Dalle
lettere di Aspasia a Pericle
di
Claudia Piccinno
Venticinque
volte ti ho chiamato
incredula
tu fossi capace di congiure
venticinque
volte ti sei negato
nascosto
isolato scomparso
venticinque
volte ti ho cercato
venticinque
volte ti ho difeso
scusato
perdonato
venticinque
volte mi hai ammazzato.
Le
dicerie le calunnie le ingiurie
venticinque
volte riportate a me
a
te, a loro, a noi.
Non
ho augurato il male, ma il coraggio
di
leggersi dentro venticinque volte
e
poi sopravvivere all'infamia e alla viltà
Da La
nota irriverente (Il Cuscino di Stelle, 2019)
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