Il
rossore del crepuscolo
di
Tiziana Monari
E
vado al passo greve dell’ascesa
nell’azzurro
fiorire della montagna
accarezzata
dal riverbero infuocato dell’ultimo sole estivo
lassù
dove
erba e cielo si spartiscono il paesaggio come amanti
dove
le vette sono lance scintillanti che riflettono l’immenso
cammino
lieve
qui
dove la primavera esplode
l’autunno
precipita
qui
dove Cristo dimora solitario
dove
la luce invade i pendii
e
l’ombra cammina repentina sulle rocce
ascolto
l’urlo dei rapaci
gioco
col vento tra le dita
con
lo spazio ed il tempo
e
li sento i silenzi della memoria
il
fischio dei merli tra i lauri
e
quando scende il rossore del crepuscolo
m’incanta
l’abbaglio candido della neve
su
queste montagne belle come una lacrima di sole quando cade
che
toccano la volta celeste
le
nuvole bianche di settembre
abbracciando
il confine dei sogni
l’essenza,
l’infinito.
E
l’oltre.
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