Al
mio orto
di
Sergio Menghi
Ti
ho creato, anni fa, dalla terra
ormai
incolta ed abbandonata
scampata
da una cementizzazione
da
decenni cresciuta indisturbata.
Il
luogo, ameno, mi attrasse
per
la sua ricchezza biologica
gią
molto avanzata, nonostante corresse
soltanto
il primo mese dell'anno.
Volli
salvare soltanto alcune piante di ortaggi:
carciofi,
cardi, asparagi, cicoria, bieta
ed
altre erbe selvatiche commestibili
delle
quali, pian piano, ne ho appreso il nome.
Mi
accorgevo che sempre pił forte
cresceva
una passione che mi staccava
da
una vita, spesso monotona ed annoiata
migliorando
il mio stato fisico e morale.
Crescenti
erano anche gli apprezzamenti
dei
frequenti passeggiatori
facendomi
comprendere come l'esigenza
del
verde naturale fosse sempre maggiore.
Quest'anno
hai raggiunto il massimo splendore.
Sei
pieno di piante di ogni specie, di profumi,
di
fiori, di vari coli, di api, di farfalle, di lucertole,
di
uccelli, non ho ancora visto la biscia, ma arriverą.