Se
lŽalba parlasse
di
Aurelio Zucchi
Aspettando
il sorgere del sole,
azzarderò
a scindere colori
che,
troppo scuri intorno e dentro me,
proclamano
maligna questa notte.
Mi
ero imposto di dover sognare
un
qualcosa capace dŽingannarmi
e
di arretrare nel fondo dellŽoblio
percosse
inflitte al centro degli affetti.
Per
far dŽuomo ferito unŽeccedenza
e
dal dolor staccarlo almeno in parte,
soccorso
ho chiesto a donna poesia
ma
solo versi avversi lei scandiva.
Ho
esplorato luoghi del passato
in
cerca di ricordi un poŽ sfumati
facendo
sosta per capire bene
quelli
più degni della mia attenzione.
Per
mitigare errori non voluti
soccorso
ho chiesto alla madre mia
al
fin di dare al cuore un poŽ di tregua
ma
solo sguardi lei mi regalava.
Se
lŽalba parlasse come io vorrei,
costruirei
un castello più sicuro
e
questa volta di sabbia non sarebbe.
Avrebbe
mura dŽacciaio molto spesso,
possenti
al punto da non fare entrare
spifferi
dŽun vento che non tiene conto
di
quando lo pretendo mosso a brezza
nel
mentre domo esecrabili sgomenti.