Fortezze
umane
di
Stefano Giannini
Ho
visto gli ultimi superstiti
di
uomini rudi e forti
qual
ruderi di castelli medievali
irti
su scoscesi dirupi,
avanzi
di fortezze umane
plasmati
con lŽarida terra
di
aspri calanchi,
in
essi immersi lottarono
con
lucidi vomeri
come
brillanti candelabri
a
soffitti a cassettoni appesi.
Il
tempo e la fatica
ormai
li han stesi.
Ho
visto le loro femmine
coi
volti scavati,
dal
sole bruniti,
da
profonde rughe increspati.
Al
pari dei maschi
avean
mani ruvide e callose,
possenti
arnesi tuttofare
sempre
in moto
tra
ago, polenta e badile.
Dai
rovi son avvolti
i
loro antichi nidi
ove
vissero remote primavere.
Sulla
panchina stanchi,
dal
peso degli anni inchiodati,
occhi
annacquati, trasformano,
pietosi
e saggi,
scenari
di storie lontane
in
evanescenti miraggi.