Armanda
di
Alessandro Ramberti
Ora
che stai svanendo
il
sangue senza moto
lo
sguardo trasognato
i
muscoli sfibrati
sei
già il tuo testamento
sulle
rughe si posano parole
come
passeri poche e rimbalzanti
il
cielo è piombo livido
all´imbrunire
siamo cassa armonica
per
soffi che se ne vanno lontano
come
ascende la massima sequoia
portando
la sua linfa sulla cima
con
le radici scandagliando il campo
della
memoria il pozzo che conserva
l´intrico
luminoso della vita.
Da Enchiridion celeste
(Fara, 2022)