A
Cinzia
di
Patrizia Fazzi
EŽ
stato come toccare lŽabisso
vederti
tenera carne
distesa
nella penombra,
crocifissa
la gola,
tarpati
i gesti e la voce,
figura
dolente e ghermita.
Mai
come allora
ho
sentito la vita appesa
ad
una falce impazzita.
Davanti
al tuo quasi martirio
si
sfaldano i ritmi
e
la penna non riesce a trovare
che
poche stordite parole.
Ma
tu, Cinzia,
luminosa
creatura,
brezza
argentina
nella
tua risata ostinata ed ignara,
resterai
come un verso dŽamore,
che
incide la vita
e
che il cuore non scorda.
Da Il
tempo che trasforma (Prometheus, 2020)
La
poesia è dedicata alla carissima amica, prematuramente scomparsa,
Cinzia Guazzi, originaria di Siena.