Cenerentola
si spoglia
(ragazza
del night)
di
Gianluca Ferrari
Sonno
diurno e lungo trucco per tornare
nel
concentrico riflesso
dei
molti specchi dalle cornici laccate,
dei
brindisi lunghi un´intera notte che porti
sul
capo come corona di effimeri istanti.
Con
unghie brillanti, scettri, regni
su
languide corti di fumo e sorti da te distanti.
Quale
lascivo alfabeto di carne
dimeni
nella sera!
A
volte cela un grido
muto
nello sguardo assente.
Nessuno
ti guarda negli occhi.
Favole
e uomini scorrono in gola
come
la lucida cascata di bevande che sgorga
nelle
tue albe insieme alla bestemmia
di
chi t´ha avuta per mezz´ora
poi
perduta nella piaga avara delle riluttanze.
Soffiata
in bolla di avide mani e bocche,
di
giorni che esistono soltanto nelle penombre
di
cristallo e luridi sussurri delle tue mezzenotti.
Nessuno
ti guarda negli occhi.
Muovi
passi discinti, chiari come la luna;
volti
mannari t´inseguono tra un tavolino
e
l´altro nell´attesa della loro volta.
Chissà
quand´hai perduto l´anima
sulla
sdrucita tundra del canapè (lo fendi senza
sosta,
la giostra diventata d´improvviso adulta)
fingendo
di non essertene accorta
mentre
ridevi alla proposta angusta ed all´oscena
danza
che dita inanellate, scarabei freddi
rutilanti
lasciavano sul ventre.
Nessun
principe, del resto, ha mai voluto
davvero
restituirtela.
Da Acquerelli
gotici (edito in proprio, 2020)