Scalpellini
di
Gianluca Ferrari
A
fronte china come nuvole gravide
d´una
stagione ombrosa
gli
scalpellini, i picchi della polvere
fòrano
la fosca mattina nel primo
autunno
tiepida ancora.
Tintinna
fatica sui calli,
sul
ruvido gesto che strina
linee
della vita. Rimugina grigio
la
piccola betoniera
ad
ogni su e giù di strumento
sprofonda
in sussulti ogni vena
il
cielo è circolo stretto
che
s´apre lassù, ghiera.
L´acuto
ribattere pietre
ribattere
sfingi d´identiche ere
schiavitù
sottile
di
sabbia e calcine,
suono
snervante ch´espande
bagliore
e l´oasi di un vostro
frammento
di conversazione.
Da Acquerelli
gotici (edito in proprio, 2020)