Marzo
di
Ernesto Flisi
Svegliarsi
allŽalba
al
vibrar delle imposte,
sentir
soffiare il vento
a
insinuarsi in fischiante sibilo,
a
dissipare i plumbei pensieri
di
una mente obnubilata
dal
greve quotidiano.
E
poi lasciarsi invadere
da
unŽalba chiara di tersa luce
e
avvertir la leggerezza
delle
foglie roteanti
in
un mulinello vorticoso,
sotto
un cielo limpido
di
un marzo ribelle.
E
di nuovo anelare
a
spezzar le tristezze
di
una vita costretta
da
ferrei grigi binari,
per
invertire la corsa
di
una locomotiva impazzita,
or
diretta a un azzurro orizzonte.
Da Sulle
rive dei fossi (Edizione in proprio, 2022)
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