Ho
sfiorato il vello della notte
di
Mariangela De Togni
Ho
sfiorato il vello della notte
con
le mani del cuore,
solo
a cercare dove fremesse
dove
vibrasse lŽanima
di
quella sacra terra
che
ha visto il Figlio di Dio
e
ne ha udito la voce.
Nessuno
mai sarà solo
dopo
quella notte.
Neppure
gli alberi
della
foresta. Neppure
i
nidi infreddoliti.
Si
affollano i colori
si
confondono nella memoria
in
un mormorio dŽacque
di
pietra e luce a sostenere
fragili
arcate di gratitudine
in
questo grembo ovunque
dŽindaco.
Come
il dramma della fede
nella
certezza dei passi,
in
quello strano bagliore
di
rosso e dŽimmobilità
nel
freddo degli spazi
interplanetari.
Svanita
nella bruma del mare
lŽultima
stella
ha
risvegliato lŽaurora
squarciando
segreti.
Come
il vento che annusa
i
caprifogli e incrina
dellŽattesa
il silenzio.
Da Si
può suonare un notturno su un flauto di grondaie? (Fara, 2016)