20
luglio 1969
di
Daniela Raimondi
"Nei
tempi antichi, gli uomini guardavano le stelle
e
nelle costellazioni vedevano i loro eroi.
Oggi
facciamo ancora lo stesso, ma i nostri eroi adesso
sono
uomini fatti di carne e di sangue." °
Armstrong
partì con impresso negli
occhi
il
viso della bambina morta.
Più
soffriva per la perdita della figlia,
più
alto volava verso il cielo.
Da
lassù la terra era una biglia azzurra
che
rotolava nel buio dell´universo,
solo
una piccola oasi,
non
più un granello di vita
fra
milioni di gelide stelle.
La
cosa più bella
fu
scorgere l´alba sul nostro pianeta,
scoprire
la sua fragilità
mentre
fluttuava tra i corpi celesti.
La
luna intanto ruotava insonne.
Trascinava
a sé le maree,
induceva
il dolore dei parti,
seminava
follia nel cuore degli uomini.
Necropoli
di sogni,
brillava
in uno spazio cosparso
di
satelliti zombie e sporcizia.
I
tre astronauti dissero che la luna
aveva
il profumo della cenere*
che
era magnifica desolazione,
la
pace più profonda.
Abbandonarono
sul suo pallido corpo violato
la
replica d´oro di un ramo d´ulivo,
una
bandiera,
contenitori
di feci e di urina
la
piuma di un falco
e
l´impronta di uno stivale.
L´orma
di Armstrong resterà nella polvere
intatta,
^
sfidando
il destino terrestre per milioni di anni.
°Dal
discorso funebre che Nixon avrebbe pronunciato nel caso l´impresa
dell´Apollo 11 si fosse risolta nella morte degli astronauti.
*Dopo
essere tornati nel modulo dell´Apollo 11, Neil Armstrong e Buzz
Aldrin si accorsero che la polvere raccolta sul suolo lunare aveva un
odore di "cenere bagnata nel camino" e di "polvere da sparo".
Tuttavia, una volta rientrati sulla Terra, la nostra atmosfera ricca
di ossigeno cancellò del tutto ogni traccia di odore dai reperti
lunari.
^Sulla
Luna non ci sono agenti atmosferici come pioggia e vento. Inoltre il
suolo non viene modificato dalla presenza di organismi viventi come
sulla Terra. La debolissima atmosfera del satellite non può in alcun
modo alterare lo strato di polvere lunare e dunque non si innescano
processi di erosione. Per queste ragioni le impronte lasciate dagli
astronauti sono ancora intatte dopo mezzo secolo.
Da I
fuochi di Manikárnica - America - Emigranti- (puntoacapo,
2020)