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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  20 luglio 1969, di Daniela Raimondi 19/04/2024
 

20 luglio 1969

di Daniela Raimondi



"Nei tempi antichi, gli uomini guardavano le stelle

e nelle costellazioni vedevano i loro eroi.

Oggi facciamo ancora lo stesso, ma i nostri eroi adesso

sono uomini fatti di carne e di sangue." °



Armstrong partì con impresso negli occhi

il viso della bambina morta.

Più soffriva per la perdita della figlia,

più alto volava verso il cielo.


Da lassù la terra era una biglia azzurra

che rotolava nel buio dell´universo,

solo una piccola oasi,

non più un granello di vita

fra milioni di gelide stelle.

La cosa più bella

fu scorgere l´alba sul nostro pianeta,

scoprire la sua fragilità

mentre fluttuava tra i corpi celesti.


La luna intanto ruotava insonne.

Trascinava a sé le maree,

induceva il dolore dei parti,

seminava follia nel cuore degli uomini.

Necropoli di sogni,

brillava in uno spazio cosparso

di satelliti zombie e sporcizia.


I tre astronauti dissero che la luna

aveva il profumo della cenere*

che era magnifica desolazione,

la pace più profonda.

Abbandonarono sul suo pallido corpo violato

la replica d´oro di un ramo d´ulivo,

una bandiera,

contenitori di feci e di urina

la piuma di un falco

e l´impronta di uno stivale.

L´orma di Armstrong resterà nella polvere

intatta, ^

sfidando il destino terrestre per milioni di anni.


°Dal discorso funebre che Nixon avrebbe pronunciato nel caso l´impresa dell´Apollo 11 si fosse risolta nella morte degli astronauti.


*Dopo essere tornati nel modulo dell´Apollo 11, Neil Armstrong e Buzz Aldrin si accorsero che la polvere raccolta sul suolo lunare aveva un odore di "cenere bagnata nel camino" e di "polvere da sparo". Tuttavia, una volta rientrati sulla Terra, la nostra atmosfera ricca di ossigeno cancellò del tutto ogni traccia di odore dai reperti lunari.


^Sulla Luna non ci sono agenti atmosferici come pioggia e vento. Inoltre il suolo non viene modificato dalla presenza di organismi viventi come sulla Terra. La debolissima atmosfera del satellite non può in alcun modo alterare lo strato di polvere lunare e dunque non si innescano processi di erosione. Per queste ragioni le impronte lasciate dagli astronauti sono ancora intatte dopo mezzo secolo.


Da I fuochi di Manikárnica - America - Emigranti- (puntoacapo, 2020)




 
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