Le vacanze dei signori Jones
di Moreno Marani
Sono trascorsi alcuni anni,
da quando, a primavera,
i signori Jones venivano ad Anzio
a trascorrere le loro vacanze.
Lei aveva paura dell'aereo,
lui lo sopportava a malapena,
le valigie piene di cose
che solo a loro figlio sarebbero
piaciute.
Un paio di jeans anni “40,
tre barattoli di confettura di ciliegie
e un maglione per l'inverno italiano.
La signora Jones curava la nostalgia
accarezzando teneramente
l'erba medica che la circondava,
lui scrutava palmo a palmo il cielo,
in cerca di un urlo mai sotterrato.
Mi volevano bene,
dicendomi che con i capelli grigi
s'impara ad amare tutto e tutti,
ma io sapevo che a loro ricordavo
quel figlio metà soldato metà bambino.
Seduti ogni giorno alla panchina del molo,
contemplavano la fine del tramonto
rasserenando le anime inquiete.
Oggi, di tutto questo, rimane solo un sole
che dipinge un nuovo calare alla sera,
mentre nell'aria si diffonde
un tenue odore di giovane erba tagliata.