Ancora l'angelo di mezzanotte
di Cristina Bove
Sugli inferni di terre abbandonate
dimenticate dagli dei del sole
dove il sangue dilaga sulle pietre
io demone inquieto
volerei
ad ali grandi come tetre vele.
La nemesi furente diverrei
avrei spietate lame per chi uccide
per chi produce ancora guerra e fame
che ride mentre suo fratello muore.
mi cabrerei in picchiata
per rasentare nelle oscure strade
cuori sepolti in tumuli di vita
e poi sepolti ancora dall'oblio
raccoglierei il dolore degli umani
il loro pianto in una coppa d'ombra
il loro grido dentro l'arca nera
e trapassando nuvole e bagliori
ai piedi tuoi li deporrei
e ti rassegnerei le dimissioni
d'angelo disilluso del divino
e poi
senz'ali
riscenderei per piangere con loro.
|