Adesso…poi
di Cristina Bove
Poi smetterete di parlare dei bambini di Gaza
ché ne muore un paese ogni giorno, di bambini.
Sotto coperte oscure.
voi sapete che a caccia si diverte
il vicino di casa, vedetelo partire
per esotici lidi, dove si paga a pezzi
l'infanzia incustodita
dove si compra a quarti anche il sorriso
c'è chi lo spegne sotto il tacco.
I bambini son merce, questa è la verità
quando nascono in piedi, già pronti per la lotta
quando gli si fratturano le gambe
e futuri novelli homini ridens
assicurano vie di carità
l'oste si impingua, l'albergatore tace.
E se adesso si smette di parlare
sarà quello ch'è sempre stato, al mondo
nessuno mai distruggerà le armi
nessun pope, nessun imam, nessun papa
chiuderà mai i battenti delle chiese
né si rivolge a Dio: smetto gli incensi
smetto le litanie, smetto i preziosi addobbi
e chiedo pace, e non avrò pietà per chi la toglie.
E smetterò di scrivere trattati
sull'Amore e la genesi degli angeli
o di inferni lontani e paradisi da comprare a rate.
Né di vergini offerte come premio.
Vestirò i cenci adatti, quelli stessi
che vestono gli offesi e i derelitti
scenderò tra di loro e griderò che Dio
non è arrivato, il figlio è morto invano
qui c'è solo Caino in veste occulta.
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