Approdo
di Cristina Bove
Adattarsi alle crespe del lenzuolo
onda di mare asciutto
appena mosso a riccioli di seta
nuotare in tondo.
Moli di carta
notte dove approdo
Il fantasma divelto dal trinchetto
precipita nel suono, una risata
e poi silenzio
spiccioli di vita
Quanto mi rendi in giorni
mia rugginosa chiglia
e quanto avanza
di questa singolare percezione
nella stanza dei giorni di novembre?
Di fiori d'artemisia distillati
bevo l'assenzio
mi aggrappo ai corrimani
nel silenzio sartiame arrotolato
infine
non ho voglia di attraccare.
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