Venezia
di Luigi Panzardi
Venezia
lustra remoti ricordi
quando la brezza allevava pochi anni
e l'acqua alta salsa ancora
s'arrestava alle caviglie.
Tracotante
dio spacca lo spazio
e la scorza gagliarda s'è crepata.
Ora rivoli
d'uggia s'aprono
per calli strette di noia delusa
e ore briccone sorridono
incurvate beccanti
sopra le ossa incipienti.
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