Euridice
di Cristina Bove
Mi ridestò il tuo canto inconfondibile
le disperate note del tuo amore
Orfeo
giunto a cercarmi dove l'impossibile
non ha più nomi
Amato mio!
disceso qui nel regno della notte
per supplicare i numi della morte
con la tua cetra consumando corde
fino ad averne sanguinanti dita!
tanto che impietosito anche l'inferno
accompagna di pianto il tuo dolore
e ti concede riportarmi in vita
ma…
vedermi
non puoi!
Non ti voltare! Orfeo, prima che il vento
dissolva l'ombra e l'aria ci respiri…
Non ti voltare! anche se il dubbio incalza
anche se disumana è la promessa!
Sorgo ancora confusa dal profondo
gelido sonno in cui mi abbandonai
pietoso il Nulla a togliermi coscienza
dello straziato amore che lasciai
i miei sogni smarriti nella nebbia
ora destati accendono i ricordi
più ti
seguo …più t'amo…
Non ti voltare, amato, tu non puoi
vedermi avvolta dalla nera terra
ammantata di zolle e di radici
disfacimento che l'amaro Tempo
non potrebbe nascondere al tuo sguardo…
Non ti voltare!
segui la strada che conduce al mare
sulle rive del mondo
verso l'ultima spiaggia degli umani
saremo allora liberi
senza più vesti senza più
confini
liberi
dal guardare e di guardare
poiché vedere sarà pari all'essere
essere basterà…
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