Le sorelle
di Gavino Puggioni
Sono io che comando.
Sono la Morte, la sorella maggiore
che prende, che non trascende,
che strappa, che vìola, che cancella.
Sono io che do i tempi, le ore e i
minuti,
sono io che do ansie,
che toglie speranze e le annienta
nel buio creato da Nostro Signore.
No!, tu, la Vita, sei la sorella minore
perché sei piccola, piccola
come la tua esistenza, esile e gracile
come stelo di paglia,
priva di volontà eppure di desiderio.
Io sono l'Assoluto, l'Impenetrabile,
il sacro buio che non si può bucare!
No, sorella mia!
Io sono la Vita
e senza di me tu non puoi
esistere.
Sono io la più grande, la prima sulla terra
perché di me questa si è riempita.
O non hai visto gli alberi, i fiumi e i
mari?
Non hai visto tutte quelle creature,
bambini, pesci, scimmie e uccelli
che mi lodavano e correvano felici
lontano, lontano da te?
Perché non vuoi vedermi nel tuo buio
che può essere anche accogliente e meritato?
Guardami! anche se tu sei sempre in
agguato!
Io cerco nella luce del sole e delle stelle
la felicità da regalare a tutti,
la gioia nel comunicare la presenza dell'amore,
del rispetto, dell'aiuto e del sacrificio.
A volte non sono ripagata, hai ragione,
e allora divento negativa
ma è pur sempre vita!
Siamo sorelle, è vero!
Siamo fatte l'una per l'altra,
ma tu non aver fretta di ghermire
ciò che respira, ciò che cresce e si fa bello.
Lascia che l'alito anche puzzolente
di questo mondo abbia a sentirsi ancora
nei sentieri adornati di fiori
come in quelli appestati da fango sanguinante.
Tienti ancora in serbo
quel sonno che non è sonno,
lascia a me, Vita, la forza di allontanarti
ma anche di rispettarti
perché quella fine sia più giusta!
(da Nel silenzio dei rumori –
Magnum
Edizioni, 2007)