Calipso e Odisseo
di Franca Canapini
Guardami Odisseo, guardami davvero
Davanti a te
sedutonudo, inginocchiata
lievi i capelli sopra le tue cosce
mi sentivo mormorare io ti adoro
- Ti adoro -
Io! L' ho detto!
(Ermes sorvegliava il miracolo
nel sogno)
Ora ti
scorgo dove non ci sei
appari muto prima di arrivare
assumi la posa dei vicini
cambi con le tue, le forme degli astanti
Incontro la
tua ombra nei crocicchi
e la tua voce, la tua voce
scava solchi vibranti dentro il petto
Siamo
antichi Calipso e stanchi
giorni schiantati addosso, macigni
vedi le crepe nel mio corpo, viaggi
sempre in cerca di qualcosa e errori
rotte impazzite, tempeste, morti
e polvere di noia
non ci saranno primavere
e fiori caldi sulla sabbia
tu offri pietre fredde, risplendenti al
buio
Arretro, guardandoti
negli occhi
tu parli ancora, tu sussurri sogni
rovesci schegge di passione
frantumata
Sbando
mi volto piano incontro al mare
vertiginosa vastità, vascelli persi
non ho la tua energia
la tua nicchia di pietre luccicanti
pochi giorni, ninfa, mi restano
Penelope è
più giusta, meno folle
allungherà la mano per raccogliermi
Ti
scioglierai dalle mie fibre, allora
le spalle nude contro il vento
mortale alla ricerca del tuo porto
Volerò
leggera sulla rotta, libellula
nell'aria salmastra del mattino
consolerò la solitudine notturna
chiederò a Poseidone
di arrendersi, a sua volta
sarò la brezza che ti spinge
e tu verdevestito
raggiungerai Penelope, che tesse
Rannicchiato
nel suo abbraccio, narrerai
( e narrerai
sempre più lento )
di un uomo che cercava di tornare
al semplice trascorrer della vita