Novembre
di
Paola Sagrado
A
Novembre, in quel tempo
il colore
del cielo stingeva sull'erba.
Bave di
luce rigavano il muro di muschio
e gocce
turchine tremavano sulla mia corolla.
Strisce
di sole obliquo mi trapassavano i petali,
ma io amavo
il vento disperatamente
e non sapevo
che un suo urlo avrebbe potuto spezzarmi.
E a luna
passata guardavo i miei pensieri semplici
rincorrersi come
nuvole, anche se allora non capivo
perché gli
insetti neri si posassero sulle dalie aperte.
Fu in
quel tempo, a Novembre
in una
notte di lampi violetti, che per la prima volta sognai.
Sognai di
essere reciso per essere venduto in paese.
Dal
carretto con la mia ultima linfa, vidi.
Vidi
donne sulle soglie avvolte in scialli di tristezza
Giovinette
s'acconciavano in vecchi specchi nella stanza
Sostavano
all'angolo i ragazzi per raccontarsi a larghi gesti
Sulle
panchine della piazza uomini bianchi appollaiati
aspettavano di
volare via, prima della primavera.
A
novembre, in quel tempo
al mio
risveglio già guardavo ad una ad una e senza stupore
le mie stille di rugiada frantumare
sulla terra umida.
(da Il
diavolo piange –
Edizioni Il Filo, 2007)