Medievale
di Cristina Bove
C'è una porta nel muro dei mille ritegni
senza scritta, mimetizzata quasi
conduce dove l'io diventa noi
una mandorla oppure un grano azzurro
a volte una manciata di pistilli
e la pioggia che lucida la soglia
e controvento
apre singhiozzi agli occhi
a volte brucia
si chiude alle risate sulle rampe
come colpi d'ariete
lungo il fossato i cardini caduti
delle battaglie perse.
I vincitori restano impettiti
nelle toghe d'amianto
non li stana l'acerbo temporale.
Non li denuda il fulmine
ed il fiore
attorcigliato a fune di stagione
è dis-piacere dis-pensato ad arte
bussano senza tema di ferire
e lei riavvolge trecce dalla torre.
|