Il mio plaid
di Paola Marasca
Eccomi febbraio
soffiami i tuoi brividi sul collo
e lucida i bottoni d'oro
sotto le querce spoglie.
Lasciami parcheggiare sul tuo prato
il vuoto dell'esistenza,
la mia gonna senza pieghe
del suo passo a fianco.
Rimando tutto a domani: i dubbi
le incerte conseguenze,
voglio restare
fino all'ultimo respiro del tramonto.
Il buio č una sfida da scartare piano,
dove sono i miei mattoni caldi
per quegli occhi da coccolare?
Nel ripostiglio non trovo pių
il suo ombrello e quell'alibi
da stringere sopra le mie labbra:
il plaid
che ci avvolgeva a sera
tra una parola e il fiato
da baciare sotto il rimmel.
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