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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  I due altri, di Luigi Panzardi 04/09/2009
 

I due altri

di Luigi Panzardi

 

Per tormente d'anni

lungo il rio torrentizio delle scenate d'ira

t'ho estratte una ad una le falde,

lentamente, al contrario delle rughe lievi

e ironiche che t'ha imposto il tempo;

caparbio e ombroso ad ogni nuovo sole

t'ho tolta una scheggia dal mallo verde e polposo

finché esso s'è crepato fragrante.

 

Allora non mi si è svelato 

il ruggine vespertino d'uno spirito maturo,

ma il nero anonimo e denso del tuo altro,

lo sconosciuto ospite del tuo colto guscio,

che s'oppone all'altro innominato 

che dentro di me vermicola polifoniche salmodie.

 

Blande animule 

imbattibili stranieri misteri

fra l'io e il tu dell'umano perenne.

Mete ideali d'un inestinguibile percorso disperato,

essenze di vette sempre più eteree ed alte

dopo ogni vano assalto.

 

Poter giungere a quelle vette, trapassarti il corpo,

penetrare nella vertigine del tuo nulla

ed accendere la fusione col mio nero ignoto

per cancellare le diversità gelose 

che amareggiano i soli dei giorni correnti.

 

 
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