Sognando il ‘bel paese'…
di Domenico Sergi
Navigano,
ormai, coi
nervi a fior di pelle,
con la
bandiera bianca al parapetto
buttando
corpi in mare a destra e manca
quelli
che son partiti, giù, il cuore al vento
sognando
il ‘bel paese' ch'era un tempo
Non tutti
avranno il dono
dell'arrivo...
In tanti la
videro lontana: corona
a sette punte
fiaccola
e legge in mano, e calpestar catene;
mentre
che qui vicino, dirimpetto,
il
sale arrossa gli occhi e squarcia il petto
scricchiola il legno e muori nel tragitto...
C'era ben
altro mondo qui, su queste
terre
ben
altra gente a pascolare armenti
ben
altri cuori a rinsaldare menti
Oggi s'è
inaridito il fondo e la pianura
non
cresce più buon'erba in questo prato
chiuso
per ‘malcontento' è lo stivale,
vietato
entrare è ‘proprietà privata'
-- Le barche
ai prestanomi, soldi nei paradisi ?
siamo
nullatenenti e degni di rispetto
Le tasse alte
? ‘ è giusto non pagarle'
se
proprio lo si deve, falle pagare agli altri --
( In un mondo
di cose storte le regole per chi saranno ?)
Oh Dio degli
uomini, Dio dello scontento
Dio che ormai
nessuno più ti vede,
io
dico, se ci sei, battici un colpo
dacci
un segnale almeno di speranza
cancella
in noi lo scempio ch'è in affitto
e
ridisegna un lume di coscienza
fa che
noi si
faccia in questa terra
la tua...la
tua volontà, e non la nostra...